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San Marzano, una tenuta vocata all'agricoltura

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Il libro “SAN MARZANO, è l’ultima fatica storico-letteraria di mons. Domenico Ponzini, la cui cultura, preparazione, passione,  sono di per sé già un’assicurazione sulla qualità del prodotto. Finita di stampare nel marzo di quest’anno presso Tipitalia srl-Pc, l’opera offre la storia del complesso di San Marzano e l’inquadramento dei suoi beni territoriali, a partire dal 218 a.C., anno della fondazione di Piacenza fino ai nostri giorni.
Il libretto è una vera miniera di informazioni, sia di carattere generale sul territorio che di particolare interesse circa il tema specifico.
Le vicende della tenuta di San Marzano, comprendente una chiesa, di antichissima costruzione, ove si celebrava regolarmente la messa e si tenevano lezioni di catechismo ai bambini, iniziano con la donazione del complesso, da parte di religiosi piacentini, in due atti rogitati in una settimana, nel 1123, ai Monasteri Vallombrosani di San Marco, appena fuori Piacenza, e del Santo Sepolcro di Pavia. Fu anche l’inizio di controversie laiche e religiose, che Ponzini racconta dettagliatamente. Già nel 1138 intervenne a favore del Monastero pavese Federico Barbarossa contro una famiglia che insidiava la proprietà. Diverse interpretazioni del diritto canonico diedero poi l’avvio a una lite tra la pieve di Olubra e il monastero di Pavia. Difficile da dirimere. Durò secoli.
Nel XVII secolo i monaci cedettero la proprietà: la tenuta passò di mano a vari laici.
Nel 1913 venne acquistata da Ernesto Zerioli, figura di assoluto rilievo. Con operosità, intraprendenza, intuito aprì il mercato dei suoi prodotti agricoli all’estero. Il figlio Ferdinando completò l’opera trasformando la tenuta, già negli anni ’30, in azienda agricola modello con produzioni d’avanguardia. Anche oggi i discendenti - la famiglia Bianchi - continuano con successo l’attività aziendale, allineati ai tempi, anzi guardando al futuro.
La descrizione e le foto della villa San Marzano completano il libretto. E permettono di ammirarne la bellezza, che i restauri del 1930 hanno potenziato. Una piccola curiosità: la campana che richiamava il popolo alla messa è appannaggio della villa, non della chiesetta.
Chi è interessato alla storia locale troverà certamente nelle tante notizie e curiosità riportate da mons. Ponzini, nutrimento per il suo spirito.
Le vicende storiche di San Marzano aggiungono spessore e profondità a una tenuta oggetto nei secoli dell’operosità dei monaci vallombrosani dediti all’agricoltura e in particolare alla silvicoltura, tanto che il loro fondatore, San Giovanni Gualberti, è stato dichiarato patrono dei “forestali”. La ammantano di ulteriore fascino e suggestione.

Luisa Follini

Pubblicato il 17 luglio 2018

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