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A Palazzo Farnese si svolta la presentazione dell'intervento di restauro delle due tele che compongono la “Natura morta” di Felice Boselli, sostenuto da Coop Alleanza 3.0 grazie al progetto “Opera tua” che aveva visto prevalere i dipinti esposti nella mole vignolesca sulla “Annunciazione con i Santi Caterina e Sebastiano” custodita al Museo della Pilotta di Parma.

A illustrare i dettagli dell'iniziativa e l'importanza del lavoro di restauro sono intervenuti, accanto all'assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, la direttrice dei Musei Civici di Palazzo Farnese Antonella Gigli, la presidente del Consiglio di Zona e dell'Area Sociale Vasta Parma-Piacenza di Coop Alleanza 3.0 Paola Rossi ed Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia, la società attiva nella valorizzazione dei beni culturali che, in collaborazione con l'associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale e le istituzioni territoriali, ha curato il progetto – patrocinato dal Touring Club Italiano – e selezionato le opere oggetto di attenzione. Erano inoltre presenti la restauratrice Valentina Rimondi di Cool Tour e la consulente Cristina Gasperotti di Ocra Restauri.

“E' stata Piacenza, nella sfida contro Parma – sottolinea l'assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi –, ad aggiudicarsi il concorso “Opera tua”, promosso da Coop Alleanza 3.0. Sono oltre settemila le persone che hanno votato, e tra queste il 55% ha espresso la sua preferenza per le due nature morte di Felice Boselli esposte a Palazzo Farnese, “Pesci, barbagianni, gatto, limone e verze” e “Rape, cacciagione, funghi e gazza”, entrambe risalenti al 1720, preferendole alla tavola di Alessandro Araldi, “Annunciazione con Santa Caterina e San Sebastiano”, custodita nel complesso museale della Pilotta. La sana competizione con i cugini parmensi – aggiunge l’assessore - ha offerto l’occasione, ai tanti che hanno partecipato al voto, di conoscere e apprezzare un artista di grande sensibilità e intelligenza come Felice Boselli, che annoveriamo in quel vasto corpus di ricchezze storiche, artistiche e culturali che Piacenza oggi custodisce e vuole rivelare con rinnovato entusiasmo. Desidero quindi rivolgere un grazie particolare – conclude Papamarenghi - a tutti coloro che hanno sostenuto i nostri dipinti, che ora potranno essere ulteriormente valorizzati in tutto il loro pregio con il restauro generosamente sponsorizzato da Coop Alleanza 3.0”.

Antonella Gigli, direttrice dei Musei Civici di Palazzo Farnese, ha posto l’attenzione sul percorso artistico di Felice Boselli: “Nato a Piacenza nel 1650, conobbe i maggiori apprezzamenti da parte dei collezionisti coevi non solo nella sua città d'origine ma anche sui mercati di Milano (dove, 15enne, aveva cominciato l'apprendistato nella bottega del pittore Giuseppe Nuvolone), Bologna e Firenze. Anche nel suo importante ciclo di lavori realizzato a Parma – due serie di ovali per la famiglia Meli Lupi, ventinove quadri per i Pallavicino – le nature morte costituiscono il tema maggiormente ricorrente, con l’inconfondibile gattino – Felix - che ne è un po’ la firma. Nei due dipinti partecipanti al concorso “Opera tua”, la maestria dell'autore emerge nell'uso sapiente e materico dei colori e della luce e nella corposità delle pennellate”. Antonella Gigli ha inoltre ricordato che “le due opere di Felice Boselli, “Pesci, barbagianni, gatto, limone e verze” e “Rape, cacciagione, funghi e gazza”, sono pervenute ai Musei Civici di Palazzo Farnese grazie a un lascito testamentario disposto nel 2006 dalla prof.ssa piacentina Laura Capelli, unitamente  ad altri cinque dipinti di altri autori”.

Pubblicato il 10 marzo 2022

Nella foto di Mauro Del Papa, la presentazione dell'avvio del restauro della Natura morta di Felice Boselli.

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