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 Carta etica dello sport

Rispetto dell’avversario e dello spirito di squadra; lealtà, onestà e osservanza delle regole; rifiuto di qualsiasi pratica che alteri in modo illecito o scorretto le prestazioni sportive. La Regione Emilia-Romagna dice no ad ogni forma di razzismo, violenza, intolleranza e sfruttamento in campo sportivo, e lo mette nero su bianco nei 14 articoli della Carta Etica dello Sport, un vero e proprio codice di comportamento che è stato approvato in Assemblea legislativa su proposta della presidenza della Giunta regionale. Per riaffermare il valore sociale della pratica sportiva, come opportunità di crescita armonica della persona, benessere psico-fisico, strumento di integrazione e relazione tra le persone; l’indissolubilità di alcuni principi fondamentali che devono governarla; e rigettare ogni forma di eccessivo individualismo ed esasperato spirito di competizione, alimentati anche dai crescenti interessi economici che spesso governano il mondo dello sport.

“Vogliamo che l’Emilia-Romagna, autentica Sport Valley, dia un esempio concreto, dal forte significato sociale e culturale - sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Purtroppo, anche nel mondo dello sport assistiamo a episodi di violenza o a forme di discriminazione inaccettabili. Tanto più tali nel momento in cui proprio i campi da gioco debbano essere spazi per tutti, il luogo dell’incontro e del rispetto reciproco, soprattutto per i più giovani. Con questa Carta Etica, l’Emilia-Romagna vuole ribadire la centralità di alcuni valori che costituiscono il fondamento del nostro vivere insieme. Un patrimonio comune irrinunciabile, da difendere e da sostenere, anche con misure concrete, come ad esempio premialità nei bandi regionali per quelle associazioni e società che aderiranno alla nostra Carta dei valori, impegnandosi a promuoverla. Al di là di ogni retorica, vogliamo che davvero lo sport sia strumento di crescita civile e sociale - chiude Bonaccini -, e sono certo che la risposta sarà molto positiva. È lo sport, infatti, l’ambito che sa regalare emozioni e momenti di unità e condivisione come pochi altri, a ogni livello, dallo sport di base ai principali eventi agonistici”.

Il codice di comportamento cui la Regione invita ad aderire – e a promuovere con azioni concrete – è rivolto a tutti coloro che a vario titolo partecipano in Emilia-Romagna alla diffusione dell’attività motoria e dello sport: società sportive; genitori e accompagnatori; amministrazioni pubbliche, Comitati regionali e territoriali delle Federazioni sportive nazionali; Comitati regionali del Coni (Comitato olimpico nazionale) e del Cip (Comitato italiano paralimpico); Ufficio scolastico regionale; Università e istituti scolastici di ogni ordine e grado. E naturalmente i singoli atleti e praticanti. Con una particolare attenzione al mondo giovanile perché lo sport è un fondamentale strumento educativo e di formazione della persona.

A sua volta, la Regione si impegna non solo a diffondere la conoscenza della Carta Etica, ma anche ad individuare forme di premialità nei propri bandi per le concessioni di contributi e altre forme di sostegno a favore di quanti l’avranno sottoscritta. La Carte Etica dello Sport diventa in questo modo parte rilevante della Legge regionale sullo sport, una legge quadro del 2017 che in questi anni ha fatto da riferimento alle tante, numerose iniziative che la Regione Emilia-Romagna ha adottato in questo settore: eventi e i progetti per la promozione sportiva; sostegno alla pratica di base; Piano per il miglioramento della rete impiantistica.

Pubblicato il 9 marzo 2022

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