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E’ ripartito il corso Cives per l’anno 2022, l’ospite della prima serata del secondo ciclo dedicato al futuro di Piacenza, il geologo Riccardo Rocca, che ha illustrato i cambiamenti della nostra città nel tempo attraverso un’analisi geologica e storica, dai primi insediamenti sino all’epoca attuale avvalendosi del sito internet: Piacenza : https : // riccardorocca . github . io / Piacenza_WalkMap/.
Il lavoro è nato dalla collaborazione con Michela Anselmi, creatrice di un blog turistico virtuale che attraverso la tecnologia digitale descrive gli aspetti della struttura del territorio piacentino e del suo paesaggio urbano. Piacenza Work Map permette a chi la utilizza di riconoscere la posizione dell’utente e di ritrovare attraverso stelline sulle mappe, i luoghi storici della città: cliccando sulle stelline è possibile aprire un post, dove compariranno schede di approfondimento. Le fonti di questo lavoro sono state attinte da numerosi siti internet, da lavori di associazioni piacentine come Achistorica, da conversazioni e pubblicazioni della dottoressa Valeria Poli e da foto di Giulio Milani.

Piacenza, dall'epoca romana al '900

Verificando gli aspetti geologici di Piacenza, si è partiti dalla fondazione nel 218 a.c. insieme a Cremona, come avamposto per contrastare la discesa di Annibale: due luoghi importanti per la viabilità, grazie alla presenza del fiume Po e posizionati in siti sicuri rispetto al rischio di inondazioni dello stesso fiume. Piacenza diventa poi, sempre in epoca romana, un luogo importante per le comunicazioni, sia per la presenza della via Emilia che della via Postumia.
Il dott. Rocca ha successivamente illustrato i luoghi dove furono costruite le mura Medioevali, in continuo mutamento man mano che la città cresceva, sino a quelle di epoca Viscontea e Farnesiana. Il geologo ha mostrato come le ultime mura fossero più difensive e con meno accessi, anche in ragione dello sviluppo delle armi e come cessasse l’esigenza di espansione della città aumentando invece quella difensiva. Uno sguardo finale poi sulle fortificazioni del ‘700 e dell’800, quando a Piacenza si stabilirono i Borboni, poi i francesi ed infine gli austriaci. L’impero austriaco mantenne guarnigioni dentro Piacenza, che pure non rappresentava più un luogo di confine, aggiornando le fortificazioni. Infine, con l’unità d’Italia, Piacenza continuò ad essere considerata una piazzaforte e le fortificazioni aumentarono, congelando la città dentro le sue mura e filtrando le relazioni con l’esterno.
Solo nel ‘900 Piacenza inizia di nuovo la sua espansione attraverso la fusione dei Comuni limitrofi: Sant’ Antonio, San Lazzaro e Mortizza, procedendo all’urbanizzazione delle zone al di fuori del perimetro delle mura Farnesiane. Forse il carattere dei piacentini ha risentito di questa chiusura della cittadella su sè stessa durata tanti secoli e di una congenita riluttanza per il nuovo, tanto da far perdere spesso alla città ed ai suoi abitanti occasioni culturali ed imprenditoriali importanti, speriamo nelle nuove generazioni e nella loro capacità di essere cittadini del mondo.

Stefania Micheli

Pubblicato il 25 gennaio 2022

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