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 Borotti Unicoop Confcoop e Pnrr

“Inclusione e protezione, con un occhio al mondo femminile: questi gli asset da potenziare”. Confcooperative Piacenza sta partecipando al lavoro ai tavoli provinciali per progettare il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Lo fa con interesse per un “sociale a favore dei più deboli”, declinato attorno ai tre grandi settori decisi del Pnrr: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. Riguardo all’inclusione sociale, le tre priorità principali individuate dal Pnrr sono la parità di genere, la protezione e la valorizzazione dei giovani e il superamento dei divari territoriali. “Per questo – interviene Stefano Borotti, direttore generale di Unicoop - abbiamo formulato 17 proposte progettuali, che intendono coinvolgere l’intero terzo settore (oltre alla cooperazione sociale quindi anche le associazioni ed il volontariato), con la decisa volontà di affiancare, portando un’esperienza locale, lo Stato e gli enti pubblici nel piano di rinascita del Paese e della comunità in quello che, speriamo di poter definire, periodo post-Covid. I destinatari dei nostri progetti sono soprattutto le persone che hanno particolarmente subito gli effetti della pandemia, fra queste gli anziani, i disabili, ma anche i giovani che hanno dovuto seguire la scuola a distanza e hanno, come sappiamo, accumulato problemi e fragilità conseguenti a questa modalità educativa e relazionale”.

Altro punto fermo di Confcooperative e Unicoop è quello dell’obiettivo di crescita dell’occupazione, in specie di quella femminile. “Infatti, va ricordato, che secondo le più recenti stime, durante la pandemia in Italia le donne hanno perso 400mila posti di lavoro, un’emorragia che va al più presto non solo fermata ma invertita”. “Sempre riguardo al comparto del lavoro - conclude Borotti - i nostri progetti tendono a potenziare le opportunità per i soggetti più fragili (persone emarginate e/o con disabilità) creando occasioni per l’inserimento lavorativo di chiunque si trovi in condizioni di svantaggio rispetto ad un mercato occupazionale che ci vuole, invece, sempre più performanti”.

E sul fronte dell’istruzione? “Ci sono due tematiche che si intersecano decisamente con il settore sociale – riflette la direttrice di Confcooperative Nicoletta Corvi. La prima riguarda l’orientamento scolastico, che, come tale, contrasta sia la dispersione scolastica dei giovani sia l’incapacità di meglio centrare, tenendo conto delle attitudini di ognuno, la formazione dei giovani con le reali offerte occupazionali delle imprese sul territorio. La seconda è quella del potenziamento dei servizi alla prima infanzia, soprattutto nelle aree interne della provincia, al fine di supportare le famiglie, in particolare le donne, permettendo loro di mantenere il proprio posto di lavoro ed anche la possibilità di risiedere in zone non urbane e poco servite”.

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Pubblicato il 25 dicembre 2021

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