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 preghiera riverfrut


“Ciao”: così si salutano il vescovo mons. Adriano Cevolotto e il presidente della comunità islamica di via Caorsana a Piacenza Yassine Baradai. Qualcuno li ascolta stupito, ma l’ecumenismo e il dialogo interreligioso si costruiscono così, dal basso, a partire da relazioni fraterne tra le persone. Erano ben oltre cento i lavoratori della Riverfrut presenti alla preghiera che, in una pausa dell’orario di lavoro, nello stabilimento di Suzzano di Rivergaro ha visto coinvolti alle ore 10 del 12 ottobre i rappresentanti di più religioni e di alcune confessioni cristiane. A fare gli onori di casa l’imprenditore Angelo Bertuzzi, titolare con il fratello gemello Emilio dell’azienda che opera nella produzione e nel confezionamento degli ortaggi e per il 90% della sua attività rifornisce la grande distribuzione.

Ponti, non muri
“L’idea di questa preghiera - spiega Mauro Rai, già sindaco di Rivergaro e assiduo frequentatore della Comunità di Bose nel biellese - è nata visitando con mons. Pierluigi Dallavalle la Riverfrut. Gli imprenditori desideravano vivere questo momento per dire il proprio grazie alla Provvidenza dopo i mesi duri del lockdown. Nella mia prossima visita a Bose, che è una realtà ecumenica oggi guidata da Luciano Manicardi, farò certamente conoscere l’esperienza che qui a Piacenza stiamo costruendo”. “Mentre in Europa e nel resto del mondo - commenta mons. Dallavalle - si pensa a costruire nuovi muri tra gli Stati per impedire il passaggio dei migranti, qui si pensa a unire, a gettare ponti”.
Con il Vescovo hanno pregato l’imam yemenita Yaseen Ben Thabit, il pastore evangelico Nicola Tedoldi e padre Yuri Ursachi della comunità ortodossa rumena.
Fra le diverse autorità, erano presenti il v
iceprefetto aggiunto Claudio Giordano e il vicesindaco di Rivergaro Pietro Martini, primo cittadino del Comune della val Trebbia dal 2004 al 2014: “questa azienda - spiega - l’ho vista nascere, trasportata dall’entusiasmo dei suoi imprenditori”. Soddisfazione anche da parte del Vescovo che, a margine dell’incontro, ha parlato di un’iniziativa non nata a tavolino, ma dagli incontri quotidiani che avvengono nella vita.

Un Padre Nostro per tutti
Nelle parole dei rappresentanti religiosi, emerge l’invito a vivere l’unità al di là delle diversità, a imparare a dire grazie nelle difficoltà, come avviene ora, nel bel mezzo della pandemia, e a creare lavoro guardando alle famiglie, e non solo alla logica del profitto.
La Riverfrut, che due anni fa ha visto l’ampliamento del proprio stabilimento, con un’ala dedicata alle verdure cotte e grigliate, è un’impresa a conduzione familiare che dà lavoro a oltre 150 famiglie.
La preghiera si è conclusa con il Padre Nostro proposto dal Vescovo. Tornano alla mente le parole conclusive dell’enciclica “Fratelli tutti” di papa Francesco: “il beato Charles de Foucauld esprimeva la sua aspirazione a sentire qualunque essere umano come un fratello, e chiedeva a un amico: «Pregate Iddio affinché io sia davvero il fratello di tutte le anime di questo paese». Voleva essere, in definitiva, «il fratello universale». Che Dio ispiri questo ideale in ognuno di noi”.

D. M.

Pubblicato il 12 ottobre 2021

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