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C’era anche il vescovo mons. Adriano Cevolotto insieme al sindaco Patrizia Barbieri ad aprire a Palazzo Farnese a Piacenza il convegno dedicato alle cupole. Il tema, “Struttura, architettura e decorazione delle cupole. Grandezza e artificio a Roma e nel Ducato farnesiano tra Cinque e Settecento”, viene affrontato fino al 9 ottobre da numerosi esperti.
Le cupole delle chiese – ha detto il Vescovo – ci richiamano al Cielo, come quella della Cattedrale di Piacenza di cui si ricordano i 900 anni della costruzione. Le cupole aprono il nostro sguardo verso l’alto, verso Dio, e ci ricordano che il Cielo non è affatto lontano.

Al centro del convegno
Sotto la lente degli studiosi, un quadro storico critico significativo e finora trascurato in sede locale, sulla fioritura delle cupole tra età post Tridentina e la grande stagione del Barocco. L’arco temporale è quello compreso tra l’avvio del cantiere di Santa Maria di Campagna all’interno del quale è documentato il Pordenone (1530) e la decorazione della cupola della chiesa dei Teatini di San Vincenzo (1709-1712), passando attraverso la decorazione della cupola del Duomo con Guercino (1625), la costruzione della cupola della chiesa delle Benedettine su progetto di Domenico Valmagini (1685) e la cupola dell’Oratorio di San Cristoforo, progettato dallo stesso architetto ticinese e poi decorata a quadratura da Ferdinando Galli Bibiena (1690 circa).
Il convegno, che prosegue venerdì 8 dalle ore 10 a Piacenza e sabato 9 a Parma, è a cura di un comitato scientifico presieduto da Corrado Azzollini, segretario regionale del Ministero della Cultura e soprintendente ad interim Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Parma e Piacenza, ideato da Anna Còccioli Mastroviti, storico dell’arte della stessa Soprintendenza, promosso di concerto con il Comune di Piacenza e con la diocesi di Piacenza-Bobbio, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

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Sopra, Il vescovo mons. Cevolotto interviene al convegno sulle cupole delle chiese a Palazzo Farnese; in alto, il pubbico presente (foto Del Papa).


L’intervento dell’architetto Manuel Ferrari
Fra gli interventi, anche quello dell’architetto Manuel Ferrari, direttore dell’Ufficio beni culturali della diocesi, che ha passato in rassegna i trattati storico-artistici che nei secoli si sono occupati delle cupole.
A fare da guida alla sua riflessione, il riferimento alla cupola della Cattedrale di Piacenza affrescata dal pittore Guercino tra il 1627 e l’anno successivo. Grazie alle mostre culturali avviate nel massimo tempio cittadino, questa cupola è stata riscoperta dal 2017 in poi.
La Cattedrale venne conclusa tra il primo ventennio del XIII secolo e il 1235, data di consacrazione dell’altare maggiore, e secoli dopo vide la decorazione della cupola. In seguito ai restauri voluti dal vescovo Scalabrini a fine ‘800, vennero tolti gli affreschi che ornavano le pareti della cupola per recuperare lo stile romanico originario.
Ferrari, citando le visioni del Brunelleschi, autore della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, e di Leonardo da Vinci e di numerosi altri artisti e studiosi, ha analizzato la struttura architettonica della cupola da più punti di vista. A Palladio - ha precisato - si deve l’inserimento delle abitazioni nobiliari, facendola così uscire dalla simbologia religiosa e avviando per le cupole una sorta di processo di secolarizzazione. Oggi - ha concluso -, con il trionfo del cemento, la struttura e il significato della cupola sono profondamente cambiati.
Il programma del convegno è visibile a questo indirizzo: https://www.palazzofarnese.piacenza.it/it/news/notizie/struttura-architettura-e-decorazione-delle-cupole .

D. M.

Pubblicato il 7 ottobre 2021

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