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alessandra colla mostra "Dive" a Piacenza

Per  Alessandra Colla la donna è sinonimo di fascino e di innata bellezza. Per questo ne sta facendo da alcuni anni il centro focale della sua arte, che intreccia ritratto e interpretazione. Dopo il debutto con “Vi vedo”, nel 2016,  la giovane pittrice è tornata a dialogare con il pubblico attraverso la mostra “Dive. Le muse che mi hanno ispirato”, visitabile fino al 2 luglio nella sede di Qui Arte in Corso Garibaldi 62 a Piacenza (qui la locandina con tutte le informazioni).
Ha scelto di ripartire con la giovane artista - simbolo di determinazione e di gioia di vivere - il collettivo tutto al femminile, oggi guidato dalla presidente Daniela Possenti, che dal 1994 a Piacenza è fulcro di riscoperta e valorizzazione delle arti a tutto campo, dalla pittura alla ceramica, dai tessuti dipinti e lavorati a mano al cuoio. Qui-Arte è anche fucina di talenti e scuola di formazione. Alessandra - 35 anni, diplomata al liceo artistico - vi è entrata come allieva del corso di disegno ed acquarello ed è diventata socia nel 2016. Ha affinato nel tempo una sua tecnica personale, che unisce il carboncino con il gessetto. Le sue tele sono un’esplosione di colori e di passione. Se nella prima personale, “Vi vedo”, l’attenzione era catalizzata sugli occhi, ora in primo piano è la donna che non ha paura di stare sulla scena del mondo, di mostrarsi per quello che è, discreta, enigmatica o piena di grinta poco importa.

Dive perché divine
Tra le dodici opere esposte - solo una piccola parte del lavoro dell’artista - troviamo dunque la rivisitazione di “dive” della pittura classica, come la Monna Lisa di Leonardo, ma pure icone del cinema e della musica come Marilyn Monroe e Lady Gaga, passando per l’immaginario fantastico con la diva a cartoni animati Jessica Rabbit. Non poteva mancare il “Ritratto di Signora” ispirato al celebre dipinto ritrovato di Gustav Klimt, “il mio preferito”, confida Alessandra.
Ma siccome anche lei, da giovane donna, si sente a suo modo “diva”, nsi è cimentata una prova finora inedita: il suo autoritratto. “Lo spunto viene da un selfie che mi sono scattata con il telefono. Non è una copia esatta, ma una rilettura, come sono riletture  le immagini delle donne protagoniste della mostra. Di tutte ho voluto conoscere ed approfondire la storia”.
Tornano gli occhi grandi e le labbra carnose, appena dischiuse in un sorriso. Un mix di eleganza e raffinatezza che è in fondo il filo rosso di tutte le “muse” che hanno ispirato la pittrice. Nella convinzione che ogni donna è “diva”, nell’etimologia del termine: la sua bellezza va oltre quel che vediamo con gli occhi, è scintilla di una grazia divina.

Pubblicato il 25 giugno 2021

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