Viaggio nelle parrocchie della diocesi. I sacerdoti: chiediamo a ragazzi e genitori una scelta consapevole
Il sacramento della confermazione è una tappa fondamentale nel cammino di ogni cristiano.
Il battezzato riceve di nuovo il dono dello Spirito Santo che, se accolto, rende più solido il legame con la comunità cristiana. O così dovrebbe, visto che il problema maggiore per i sacerdoti e i catechisti impegnati nel seguire i ragazzi è quello di aiutare a capire l’importanza di proseguire nella vita il proprio cammino di fede.
Purtroppo, nella maggior parte dei casi, questo sacramento viene vissuto come un punto di arrivo, e non di partenza, di un percorso di fede e i giovani, dopo averlo ricevuto, abbandonano la comunità parrocchiale, se non addirittura anche la partecipazione all’eucaristia.
Per far sentire ancora di più questi ragazzi parte della Chiesa, il vescovo mons. Gianni Ambrosio incontrerà tutti coloro che in diocesi hanno ricevuto o riceveranno la cresima in questo anno. L’appuntamento, fissato per domenica 17 aprile a Chiaravalle della Colomba, è in concomitanza con la Giornata mondiale per le vocazioni. Lo slogan che guiderà l’evento è il medesimo della Giornata, “Ricchi di Grazie”.
UNA DOMANDA AI RAGAZZI
"Chiedo spesso ai miei ragazzi se prenderebbero un patentino, sapendo che poi non guideranno”, dice don Pietro Bulla, parroco di San Lazzaro e san Vincenzo de’ Paoli. In questa parrocchia posta all’estrema periferia della città, nel complesso del Collegio Alberoni, la frequenza del dopocresima si attesta sui 15-20 ragazzi, partendo da un totale che in media è di 50-60 cresimandi.
“Il cammino del catechismo si articola in sei anni - spiega don Bulla - ed il primo anno i bambini ed i genitori fanno questo cammino insieme, incontrandosi una volta al mese. Dal secondo anno in poi, i bambini si incontrano con i catechisti una volta alla settimana e dal terzo in poi sono proposti anche incontri prolungati, oltre a quelli settimanali, che cominciano alle 15.30 del sabato pomeriggio e durano fino alle 18, quando si va a messa tutti insieme”.
La presenza scout è rilevante in questa parrocchia.
“Il percorso dei ragazzi - aggiunge - parte dalla riscoperta del battesimo, passa attraverso l’esperienza del perdono con il sacramento della riconciliazione e, nel quinto anno, quando vengono amministrati insieme i sacramenti della comunione e della cresima, si prende coscienza del proprio cammino di fede personale. In seguito viene proposta l’esperienza del gruppo ed è l’anno della mistagogia, cioè il momento di rileggere ed approfondire ciò che si è già vissuto nel sacramento della cresima. Il gruppo si ritrova settimanalmente al venerdì”.
PRIMA COMUNIONE E CRESIMA INSIEME
Anche in San Giovanni in Canale e Santa Brigida, dove è parroco don Riccardo Lisoni, i sacramenti dell’eucaristia e della confermazione vengono amministrati insieme; un ragazzo li riceve normalmente in quinta elementare o in prima media.
“In questa parrocchia del centro città i bambini sono pochi – dice don Riccardo – ed il cammino educativo parrocchiale inizia intorno ai 7-8 anni. I gruppi di bambini, insieme ai genitori, si incontrano una volta al mese per un cammino comune, più altre tre volte, sempre nel corso del mese, con i propri catechisti. Il cammino del catechismo dura quattro anni e, durante il quarto anno, all’età di 10/11 anni, i ragazzi ricevono i sacramenti del perdono in autunno e dell’eucaristia e confermazione dopo Pasqua. Al centro viene sempre messa la Parola di Dio, non disgiunta dal conoscere da vicino esperienza di carità e di servizio”.
La caratteristica principale è che per tutti gli anni del cammino i genitori si incontrano regolarmente una volta al mese per accompagnare i figli con un momento specifico di formazione per gli adulti.
Il prossimo gruppo di cresimandi di questa parrocchia, che riceveranno anche la prima comunione, è costituito da 20 ragazzi che celebreranno i sacramenti nella primavera del 2017.
In parrocchia è inoltre presente un gruppo di dodici-tredicenni e il gruppo degli adolescenti, una trentina di ragazzi che vanno dalla terza media fino alla terza superiore e si ritrovano al venerdì tardo pomeriggio e sera. “Offriamo ai ragazzi dopo la cresima un percorso di crescita. La partecipazione a questa esperienza - conclude don Riccardo – dipende in parte dall’intensità dei legami che si sono instaurati tra loro e con gli educatori”.
UN CAMMINO DA VIVERE INSIEME
“All’inizio dell’anno catechistico i ragazzi sono invitati a esprimere il proprio sì al cammino che vivranno addirittura con una firma per testimoniare la volontà di ricevere la cresima e la volontà di prepararsi in modo adeguato” – spiega Daniela Cangioli, catechista di prima media nella parrocchia di San Nicolò a Trebbia.
Quest’anno nella comunità guidata da don Pierluigi Dallavalle i ragazzi di prima media che si preparano alla cresima sono 70, articolati in quattro gruppi, e s’incontrano tutte le domeniche a messa. Dopo la celebrazione, vissuta insieme, ricevono un «compito» da svolgere, un impegno che testimoni la loro appartenenza alla Chiesa.
“Una volta al mese viene proposto un incontro più lungo del consueto – continua Daniela –. Qui insieme si verifica anche l’avvenuto svolgimento del compito proposto. Puntiamo a far scoprire loro la gioia di ritrovarsi insieme. I momenti di catechesi sono seguiti da una parte ludica: ci si ritrova per giocare, mangiare una pizza e stare insieme in allegria. L’affluenza dei ragazzi nel dopo-cresima è quasi totale”.
IL RUOLO DEI CATECHISTI
Nella parrocchia di San Germano a Podenzano sono 64 i ragazzi di seconda media che fra poche settimane riceveranno la cresima.
“Spieghiamo ai ragazzi che non sono obbligati, ma che occorre da parte loro una scelta consapevole. Il gesto di chiedere questo sacramento con una propria richiesta scritta all’inizio dell’anno vuole educarli a questa adesione personale” – spiega il parroco don Fausto Arrisi.
“La proposta - continua - viene arricchita di attività coinvolgenti, di gesti caritativi e di momenti gioiosi: dal vedere insieme un film, partecipare a una vacanza parrocchiale o mangiare una pizza. Cerchiamo di andare oltre al catechismo tradizionale; ci troviamo di fronte anche ragazzi che non sono stati evangelizzati dalle loro famiglie. Negli incontri i ragazzi trascorrono i primi dieci minuti insieme, poi ci si divide in gruppi guidati dai catechisti, che vivono anch’essi un loro cammino di fede personale, e anche per questo sono «testimoni» e non semplici trasmettitori di nozioni. Alla fine dell’anno si è instaurato con i ragazzi un rapporto di fiducia. Oltre la metà dei ragazzi che hanno ricevuto la cresima l’anno scorso sta proseguendo il cammino nel gruppo di terza media”.
UNA CATECHESI ESPERIENZIALE
Anche nella parrocchia cittadina di S. Antonino si punta su una catechesi esperienziale in cui la vita di tutti i giorni dei ragazzi possa essere vista alla luce della Parola di Dio.
“Quest’anno ci sono 32 ragazzi - spiega il parroco don Giuseppe Basini – e alcuni momenti durante l’anno vengono condivisi con le altre parrocchie dell’Unità pastorale di cui facciamo parte, la Cattedrale, San Paolo, Sant’Anna e San Savino. In questo clima di lavoro insieme, il sacramento della confermazione viene presentato come una tappa importante del cammino che proseguirà anche dopo. Alcuni genitori esprimono condivisione e disponibilità nel cammino dei loro figli; in altri casi, la cresima viene affrontata in modo più tradizionale con il rischio che questo sacramento sia vissuto più come un esame da superare bene o una festa da organizzare che non una tappa della crescita dei ragazzi”.
La cresima verrà celebrata in Cattedrale, insieme alle altre parrocchie dell’Unità pastorale, il giorno di Pentecoste.
In parrocchia, poi, c’è un gruppo di 35 ragazzi dai 13 ai 18 anni che si ritrova al venerdì sera dalle 19.30 alle 21.
Cinzia Trevisan
Articolo pubblicato sull'edizione de "il Nuovo Giornale" di venerdì 15 aprile 2016