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Nelle periferie di Roma

Il 1° luglio ai Teatini l’assistente della Comunità di S. Egidio

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“Nel volto dei poveri noi vediamo l’immagine rovesciata della nostra stessa fragilità: ecco perché ci fanno paura. Fa paura anche il vicino di casa immiserito dalla crisi economica perché potremmo essere noi. Abbiamo bisogno di un incontro fecondo con chi è provato dalla vita, perché - cominciando ad amare lui - in realtà cominciamo ad amare noi stessi e le nostre città. La paura è l’esorcismo della malattia, delle ferite, che pure sono inscritte nella nostra umanità”.

Mons. Marco Gnavi è parroco a Roma in Santa Maria in Trastevere ed assistente generale della Comunità di Sant’Egidio, che ha incontrato in prima liceo e che l’ha proiettato nelle periferie geografiche – ed umane – della sua città, spingendolo ad andare oltre le paure.
Sarà a Piacenza il 1° luglio alle ore 21 alla sala dei Teatini nell’ambito delle iniziative del patrono Sant’Antonino per parlare de “La Chiesa di Papa Francesco”.

“Ogni crisi è sempre un’opportunità, come ci ricordava Giovanni Paolo II nella Esortazione apostolica Tertio Millennio Ineunte, che apriva il nuovo millennio incitandoci: «Duc in altum», «Prendi il largo» - ricorda mons. Gnavi, che abbiamo raggiunto telefonicamente in vista del suo intervento a Piacenza -. È la via della Chiesa in uscita, fiduciosa, che ci mostra papa Francesco in «Evangelii Gaudium»: la vita è un dono meraviglioso, è breve, dobbiamo farne una grandissima occasione di amore in tutte le stagioni della nostra esistenza, non solo quella personale ma anche del nostro popolo e del nostro Continente”.


Leggi l’intervista nello Speciale S. Antonino allegato all’edizione di venerdì 24 giugno 2016.

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