Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

8priscilla

A fare gli onori di casa nella nuova sede di Priscilla è Teresio Cerini, storico presidente sempre disponibile e sagace. Entrato nel 1998 e subito eletto alla guida dell’associazione di volontariato della diocesi, Teresio è instancabile promotore di iniziative, coadiuvato da un direttivo di sette persone e sostenuto da più di ottocento soci. Insieme ad alcuni fedelissimi volontari illustra le ultime novità: “Priscilla ha trovato nuovi spazi al piano terra dell’episcopato, vicino all’ingresso principale - spiega -, e per questo ora in diocesi ci occupiamo anche dei servizi di centralino, portineria e accoglienza. Un impegno che abbiamo accolto con gioia”.

I soci di Priscilla si apprestano a vivere l’annuale assemblea generale, convocata per sabato 5 marzo alle ore 9.30 nella Sala delle Colonne della curia; un prezioso momento di incontro e di partecipazione durante il quale, oltre a parlare di bilancio economico e di rinnovo del Consiglio, i volontari avranno l’opportunità di visitare gratuitamente Kronos, il nuovo museo della Cattedrale di Piacenza.

Un popolo umile e prezioso

Priscilla nasce nel 1997 da un’intuizione del vescovo mons. Luciano Monari e di Pino Vincini: l’intento era quello di conoscere, riunire e organizzare i tanti volontari sparsi nelle parrocchie della diocesi, cristiani operosi e umili, tanto fondamentali per la vita della Chiesa quanto silenziosi e spesso sconosciuti. A descrivere il clima degli esordi è Giordano Missieri, 78 anni, uno dei dieci soci fondatori di Priscilla: “Si sentiva la necessità di dare volti e nomi a questo popolo prezioso, offrendo al contempo un servizio di coordinamento e una tutela assicurativa. La legge sul volontariato esige infatti che i volontari siano formalmente iscritti a un’associazione che fornisca loro una polizza per eventuali infortuni e danni a terzi”.

Leggi articolo alla pagina 13 dell’edizione di venerdì 4 marzo 2016

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente