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Per dirla con uno slogan: Santi non si nasce, si diventa. Giorno dopo giorno, tra le pieghe della vita, nei momenti di gioia e in quelli di dolore, nei giorni di luce e in quelli di tenebra, la santità è un piatto che dall’Alto viene servito a tutti. La santità è per tutti. Non per alcuni. In fondo la vera chiamata dei figli di Dio è proprio questa: farsi santi, come il nostro Signore Dio è santo.

Erroneamente siamo portati a pensare che i santi siano vissuti solo sui libri che ne raccontano le gesta, o sui santini che li rappresentano. I santi invece, sono persone impastate di terra e di cielo esattamente come noi. Hanno camminato per le stesse vie del mondo sulle quali camminiamo noi, hanno pianto, hanno riso, si sono arrabbiati, innamorati, hanno commesso errori e peccati. Esattamente come tutti gli altri. Un’unica differenza io vedo tra noi e loro: tutti sbagliano e cadono, ma ciò che distingue un santo da uno che non lo è, è la velocità con cui, dopo una caduta il santo si rialza e riprende il cammino. Perché? Semplice. Perché il santo sa guardare in Alto, sa che la sua fiducia è in Dio, che i suoi giorni sono nelle mani di un Padre infinitamente buono e misericordioso, al quale giorno dopo giorno lui rinnova il suo Sì. Tutto qua.

Scrivere sui santi è anzitutto un dono per chi, come me, ha avuto occasione di farlo. Studiare la vita di un santo, è una grande ricchezza. Si impara che la santità non nasce lassù nel cielo, ma al contrario, quaggiù sulla terra, nelle mille situazioni della quotidianità e molto spesso in mezzo a enormi difficoltà. I santi sono nostri amici, ci sono vicini, ci comprendono perché la loro vita è tanto simile alla nostra. Anche loro hanno avuto dubbi, delusioni, sofferenze, reazioni sbagliate, incomprensioni. Solo che loro, anziché abbattersi o ripiegarsi su se stessi, hanno sempre tenuto fisso lo sguardo in Dio e si sono lasciati plasmare e modellare dall’Amore di Dio, che fa nuove tutte le cose.
Studiando la vita di tanti santi ho potuto osservare un altro particolare interessante: ho notato che mentre io voglio condurre la barca della mia vita dove decido io, i santi accettano di lasciarsi condurre dal vento ora soave ora impetuoso dello Spirito Santo. E così prendono il largo, vanno lontano, si immergono nel grande oceano dell’Amore di Dio. E già sulla terra, pur tra le mille sofferenze della quotidianità, loro riescono ad assaporare la gioia del Paradiso. E fanno grandi cose, in nome di Dio, per la sua maggior gloria.

Avere un santo per amico è bello. I santi ci mostrano il cammino, ci accompagnano, ci danno l’esempio. Ci avvicinano a Dio.

Diventa amico dei santi e la tua vita avrà un sapore diverso, più intenso, più vero. I santi rappresentano un ponte tra la terra e il cielo. Un ponte da percorrere, per arrivare anche noi in alto. Senza paura, senza timore. Nella certezza che Dio chiama alla santità anche me e anche te....

Buon Paradiso a tutti!

Gaia Corrao






Gaia Corrao, giornalista, laureata in Giurisprudenza all'Università di Pisa, Master in Teologia del matrimonio e della famiglia al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II di Roma, per la Collana "I Santi in Tasca" è autrice del libretto dedicato a San Colombano.
Ha curato varie biografie della collana "Testimoni della fede" ed è autrice di alcuni libri, tra i quali "Dio ha bisogno di te", "Dio ti prende per mano", "Tonini il grande".

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