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L'educazione si gioca
nella libertà responsabile

Il fisico Lucio Rossi: “seguire i maestri, verificando le ragioni e la corrispondenza
tra ciò che viene proposto e le proprie esigenze vere, è l’atto più libero che un ragazzo possa fare”

Rossi lucio

Cuore e ragione, due alleati al servizio della persona e, quindi, dell’educazione. Chiamato alla “Grande Festa della Famiglia” per riflettere sul tema “Educare la mente, educare il cuore”, il fisico Lucio Rossi, ricercatore al Cern di Ginevra, non ha dubbi: la storia della scienza è fatta di uomini animati da una grande passione per la realtà. La stessa passione che ora lo vede impegnato con i colleghi del Cern nel più grande progetto scientifico europeo in corso: la ricerca, grazie all’acceleratore LHC, della particella di Higgs, detta anche “particella di Dio”, che spiegherebbe l’origine della massa, quindi di molti fenomeni del mondo che ci circonda.

Il prof. Rossi ne parlerà domenica 19 alle ore 10 a Palazzo Gotico, in dialogo con il prof. Mauro Monti, preside all’Istituto “Mattei” di Fiorenzuola e presidente provinciale dell’associazione di docenti Diesse.

— Prof. Rossi, mente e cuore spesso sono ritenuti antitetici. Come invece possono aiutarsi e sostenersi nella formazione di una persona?
In effetti, mente e cuore sono “metodi” diversi, ma entrambi al servizio della persona nella sua interezza. La mente cerca di capire la realtà, le sue leggi, la sua struttura e la sua complessità. In questo tentativo di comprendere la mente si accorge che da un lato la realtà non si esaurisce mai - la realtà razionale si mostra sempre più ricca dei nostri schemi e modelli, per quanto profondi, belli e complessi che siano - e dall’altro che la realtà eccede la mente stessa, cioè c’è qualcosa che va oltre la mente, oltre la nostra intelligenza razionale. In questo oltre, una mente sanamente educata riconosce che il cuore non è antitetico, bensì è il più potente alleato.
La capacità di dispiegare le energie e la passione, tipica del cuore, è molto importante anche per la mente e per la conoscenza razionale, come anche la storia della scienza mostra. Un esempio luminoso è dato dallo scienziato di origini piacentine Enrico Fermi, che formò una compagnia di amici, oltre che di colleghi, i “ragazzi di via Panisperna”, il cui lavoro di gruppo permise a Fermi e all’Italia di acquistare di colpo una posizione importante in fisica nucleare. Un altro esempio che sentiamo particolarmente vicino è quello di Edoardo Amaldi: a 102 anni esatti dalla sua nascita a Carpaneto piacentino è bello ricordare la sua energia inesauribile nel prodigarsi per il bene comune della ricerca europea. Fondando il Cern e altri enti europei, sacrificò le sue ricerche personali (e chiamate da prestigiose Università negli Usa) affinché altri colleghi avessero a disposizione lo strumento giusto per fare il salto di qualità richiesto dalle ricerche più avanzate. Anche guardando alla mia realtà professionale, sono convinto che il cuore e la mente possano essere insieme al servizio della persona nella sua integralità, ciascuna con le sue specificità.

— Come genitore e come insegnante, quale è la sua stella polare nella relazione educativa?
La libertà responsabile. Senza la libertà e la possibilità di esercitarla non esiste educazione alla responsabilità. Ma la libertà si esercita anzitutto nell’accettare le condizioni date: la propria famiglia, i valori che vengono trasmessi e così via, e nel seguire quindi i maestri che la realtà propone (genitori, insegnanti, educatori, i testimoni di realtà che ci aiutano a tenere lo sguardo alto).
Il seguire, verificando le ragioni e la corrispondenza tra ciò che viene proposto e le proprie esigenze vere, è l’atto più libero che un ragazzo può fare. Dall’altro questo richiede all’educatore che accetti che la verifica del ragazzo non abbia un esito scontato, ma sia un passo verso il suo destino che è unico e che può prendere una piega ben diversa da quella prevista. La libertà responsabile gioca per entrambi.

— E nella sua esperienza, cosa ha contato di più nel farla diventare la persona che è oggi?
Nell’esperienza di Comunione e Liberazione ho trovato una compagnia e un metodo che mi ha fatto interessare e amare tutto quello che ho incontrato: scuola, professione, famiglia, amici. Ho trovato anche la valorizzazione piena dei valori trasmessi dalla mia famiglia e dal mio ambiente, e mi genera continuamente a un confronto appassionato con la realtà, anche professionale, che ho davanti.

— Ci dà un aggiornamento su come sta andando il progetto dell’LHC al Cern?
LHC marcia regolarmente ormai da cinque mesi. Stiamo verificando le calibrazioni dei “rivelatori”, per essere sicuri che le novità che eventualmente vedremo siano effettivamente tali, e non abbagli. Questa fase è ormai terminata e quindi ora possiamo dire di essere in “terra incognita” cioè stiamo esplorando regimi a energie mai raggiunte. I risultati? Non sappiamo esattamente quando (“altrimenti non sarebbe ricerca”, come disse Einstein), ma pensiamo che nei prossimi mesi potremmo avere i primi segnali della cosiddetta materia oscura, che costituisce la gran parte della massa dell’universo. Intanto stiamo lavorando duro per preparare le azioni di consolidamento per spingere l’acceleratore al massimo, previsto nel 2013: questo regime di funzionamento massimo ci dovrebbe far trovare la particella di Higgs. Sempre che non la troviamo prima...

Barbara Sartori

Articolo pubblicato sull'edizione di mercoledì 15 settembre 2010

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