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Luigi Gatti, il coraggio
di guardare sempre avanti

È dedicata all’imprenditore la pubblicazione della collana “Il Centuplo quaggiù
e l’eternità” scritta da Gianluca Croce e inviata in omaggio a tutti gli abbonati

gattiFamigliaPiasinteina Cravedi


Una vita sempre dedicata agli altri, con uno sguardo fisso e fiducioso verso il futuro, illuminato da una fede autentica, vissuta nel quotidiano. 
Luigi Gatti nasce il 28 giugno del 1926, in una famiglia numerosa e molto affiatata: è il secondo maschio, seguito, a breve distanza, da quattro sorelle più piccole. La fanciullezza è trascorsa tra l’oratorio di Pittolo e la vita domestica.

Le scuole elementari, iniziate a Pittolo, vengono concluse al collegio San Vincenzo a Piacenza. Gatti, per proseguire negli studi, inizia a frequentare il Seminario vescovile di via Scalabrini fino alla soglia della Seconda guerra mondiale. Alcuni episodi difficili rinsaldano la famiglia e subito dopo il conflitto bellico inizia la carriera imprenditoriale. Il primo settore di attività è quello dei distributori di carburante, poi la specializzazione sul gas liquido e una “rete” creata tra i produttori delle bombole e i fornitori di gas. Nel 1962 Luigi Gatti sposa la moglie Laura Guarracino, nata a Napoli e in seguito trasferitasi a Piacenza.
Si apre poi la pagina politica, con due mandati da capogruppo in Consiglio comunale tra le fila della Democrazia Cristiana a partire dalla metà degli anni Sessanta e la candidatura alla Camera dei Deputati, con l’elezione sfumata per un soffio.
Nel 1974 inizia l’avventura della Zincatura e Metalli, aperta a Roncaglia dopo una analisi universitaria commissionata ad hoc. L’attività oggi è portata avanti dai nipoti, con 40 addetti e clienti in tutto il nord Italia.

Nel 1972 Luigi Gatti entra nel Consiglio della Banca di Piacenza su proposta dell’allora presidente, l’avvocato Francesco Battaglia e, da quel momento e quotidianamente, fino all’ultimo giorno di vita, la sua è una presenza costante nell’Istituto Bancario, che lo porta a rivestire incarichi di particolare responsabilità. Cifra del suo impegno è la disponibilità verso tutti e la voglia di conoscere e di scoprire realtà nuove.

Negli anni Sessanta Gatti entra nel consiglio della Camera di Commercio e qualche anno dopo arriva l’incarico ufficiale di presidente, coperto dall’85 fino al 2004. Negli anni Gatti ha promosso alcune grandi realizzazioni, come il sostegno al polo universitario, alla nuova fiera, alla Borsa Merci e ad altri che si sono persi per strada, spesso per il gioco dei veti incrociati, come il progetto di uno scalo merci nella base Nato di San Damiano o il centro a Le Mose per la bonifica e il lavaggio delle cisterne.

Per Luigi Gatti è stato naturale, da imprenditore di successo e da cristiano, aderire alla sezione piacentina dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid), il sodalizio che raccoglie quanti, dal mondo delle professioni, si impegnano a vivere da cristiani la responsabilità dei “primi” nel lavorare in verità e carità, per una costruzione del bene comune nella nostra società: vi entra nel 1965 e dal 1971 al 2006 ne diventa presidente.

Durante la propria vita Luigi Gatti ha ricevuto numerose onorificenze, segno della stima dei piacentini nei suoi confronti, sempre accolte con umiltà e quasi una sorta di ritrosia: il titolo di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 1985, il premio di Piacentino Benemerito nel 1999 da parte della Famiglia Piasinteina. Il 4 luglio 2004 Gatti viene insignito dell’Antonino d’Oro, la più alta onorificenza attribuita annualmente in occasione della festività di Sant’Antonino: a 78 anni accoglie il premio come uno stimolo “a lavorare sempre di più e meglio”.

Il 9 febbraio 2010 alle ore 18.30 Gatti rimane vittima di un tragico incidente stradale, tornando a casa dopo un giorno di lavoro. Lo stesso imprenditore aveva richiesto ai familiari, in caso di sua scomparsa, delle esequie in forma privata: troppo grande però il lutto in città per non tributare a un uomo onesto un funerale pubblico.
In San Giuseppe operaio erano circa 1200 i piacentini che hanno voluto portare un ultimo saluto all’imprenditore, all’amico, al maestro. Toccanti le testimonianze dei dipendenti della Zincatura e metalli, da Gatti sempre definiti “collaboratori”, con ringraziamenti a Gatti per gli insegnamenti ricevuti e per essere stato un esempio di umiltà e generosità.

Gianluca Croce

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