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Carmen Cammi,
“la mente e il cuore prima di tutto”

A Carmen Cammi, storica assistente sociale dell’Usl di Piacenza e tra i protagonisti della vita ecclesiale degli scorsi decenni della Chiesa piacentina soprattutto nel settore della testimonianza della carità, è oggi dedicata l’associazione dei volontari della Caritas diocesana.
Sulla figura di Carmen Cammi, morta nel 1987 a 53 anni, interviene l’autrice della pubblicazione, Lucia Romiti.

cammi“Il tratto principale di Carmen che caratterizzava la sua professionalità, era sicuramente la speciale sensibilità e il massimo rispetto che quotidianamente metteva in ogni sua parola e intervento. Persona di grandi vedute, riusciva a coniugare in modo equilibrato il dovere di rispettare la nuova normativa e l’esigenza di rispettare la vita. Anche a noi colleghe giovani con poca esperienza o appena uscite dal percorso universitario, si rivolgeva con il massimo rispetto, senza evidenziare i nostri errori o le nostre inadeguatezze ma stimolando l’approfondimento e valorizzando l’apporto professionale. Ci ha fatto amare la professione dell’assistente sociale”. Così ricorda Carmen Cammi, Rosalia Serena, una delle assistenti sociali che lavoravano nel Servizio Area minori e disabili dell’Usl numero 2 negli anni Ottanta. Servizio che operava sul territorio della Val Trebbia, della Val Nure e di Piacenza città.
A guidare il gruppo, dall’81 all’87, la piacentina Carmen Cammi, deceduta a causa di una malattia incurabile nella notte tra il 30 e il 31 luglio 1987.
Di famiglia modesta e molto dignitosa, Carmen era nata a Piacenza il 16 gennaio 1934, primogenita di tre figli. Il percorso scolastico la porta a Milano a frequentare la Scuola superiore di servizio sociale Ensiss.
Capace, metodica e molto umana, viene assunta presso l’Enaoli (Ente nazionale assistenza orfani dei lavoratori italiani) di Piacenza prima ancora di diplomarsi. Poi il passaggio all’Usl e l’assunzione di un ruolo dirigenziale portato avanti con grande equilibrio e coraggio. Tutti ricordano il suo sorriso, la sua gentilezza, la sua dedizione al lavoro, il suo saper andare oltre gli steccati politici e culturali.
Iscritta al partito della Democrazia cristiana, è consigliere comunale dal ‘65 all’ ‘80. È molto attiva nel mondo del volontariato e dell’associazionismo e negli anni in cui a Piacenza è vescovo mons. Enrico Manfredini partecipa al sorgere dell’Assofa (Associazione solidarietà familiare) e del “Dopo di noi”.
Dal 1998 l’associazione onlus che raggruppa i 600 volontari in servizio presso la Caritas diocesana di Piacenza porta il suo nome. Carmen infatti è stata anche tra le prime collaboratrici della Caritas. L’attuale direttore, Giuseppe Chiodaroli, così la ricorda: “L’ho conosciuta come generosa, disponibile: non risparmiava energie per i poveri e per le Commissioni che allora si sono create all’interno della Caritas: una volontaria doc”.
Molto determinata e tesa al benessere delle persone, Carmen Cammi è stata alla guida del Servizio Area minori e disabili dell’Usl numero 2 in un tempo di grandi cambiamenti sociali.
Profondamente religiosa e cresciuta nell’Azione Cattolica, ha affrontato con grande serenità e affidamento tre gravi malattie che negli anni l’hanno colpita. Non si è mai sposata, la sua vita erano il suo lavoro, i colleghi, le amiche con cui amava viaggiare, la famiglia di origine con la quale ha sempre vissuto. La mamma, Maria, le diceva sempre: “La mente e il cuore prima di tutto”.

Lucia Romiti

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