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PAROLE DI RINGRAZIAMENTO
DI MONS. GIORGIO BERTIN,
VESCOVO DI DJIBOUTI E AMMINISTRATORE APOSTOLICO DI MOGADISCIO
,

A CONCLUSIONE
DELLA CELEBRAZIONE DI BEATIFICAZIONE DI SUOR LEONELLA SGORBATI

BertinMonsGiorgio2Nell’Esortazione apostolica Africae munus, terminato il Secondo Sinodo per l’Africa, al n. 158, Papa Benedetto XVI ci diceva: «La memoria dei grandi testimoni che hanno dato la loro vita al servizio del Vangelo e del bene comune o per la difesa della verità e dei diritti umani, sia conservata e ricordata fedelmente. A tal riguardo, i Santi sono le vere stelle della nostra vita che hanno saputo vivere rettamente. Esse sono luci di speranza. Certo, Gesù Cristo è la luce per antonomasia, il sole sorto sopra tutte le tenebre della storia. Ma per giungere fino a lui abbiamo bisogno anche di luci vicine, di persone che donano luce traendola dalla sua luce ed offrono così orientamento per la nostra traversata».

Da anni celebravo un giornata dei martiri della Somalia nella quale ricordavo una lista di persone che avevano dato la loro vita in Somalia a servizio dei poveri, dei malati, a servizio della giustizia, della pace e della libertà.
In quella giornata ricordavo tutti coloro che avevano versato il sangue in quella terra martoriata da quasi 30 anni di instabilità, guerra e fame.

Desidero al termine di questa celebrazione ringraziare il Santo Padre, papa Francesco, per avere accolto la nostra domanda perché il martirio di Suor Leonella sia riconosciuto.
La Beata Leonella Sgorbati diventa una di queste luci vicine che ci aiutano a fare delle buone scelte nella nostra vita: è come il capofila, riconosciuto – beatificato, di numerosi «martiri» che come lei hanno dato la loro vita.
Tra di essi abbiamo dei cattolici, come Mons. Colombo, la Tonelli, la Fumagalli; dei protestanti come Verena o Liban; dei musulmani e altre persone di buona volontà come Elman, Ali Jama, ecc.
Altri sono conosciuti solo da Dio.

Uniamo allora la nostra preghiera a quella della beata Leonella e dei «suoi compagni martiri» perché il Signore doni quella pace di cui il popolo somalo ha bisogno, perché tutti in quella terra vivano da nel rispetto reciproco, nella condivisione dei beni e nella fratellanza.

Pubblicato il 26 maggio 2018

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