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Il percorso dalle case della salute alle case della comunità

Case di comunita

L'assessore ai servizi sociali Nicoletta Corvi è intervenuta al convegno “Da case della salute a case della comunità”, organizzato al Politecnico di Milano come primo momento pubblico di presentazione della ricerca “Coltivare Salute.com”, realizzata nell'ambito del programma Polisocial Award in collaborazione, tra gli altri, con il Comune e l'Azienda Usl di Piacenza. “Una preziosa occasione di confronto e approfondimento – sottolinea l'assessore – che ha messo in evidenza l'ottimo lavoro multidisciplinare condotto dai Dipartimenti di Architettura e Studi Urbani, Ingegneria Gestionale, Design, Architettura e Ambiente Costruito, con una forte impronta orientata alla partecipazione della collettività e delle istituzioni. Credo sia molto importante, in linea con gli intenti dell'Amministrazione comunale, costruire insieme al territorio il percorso verso la realizzazione delle Case della Comunità previste dal Pnrr (già Case della Salute in Emilia Romagna), come luogo in cui tutti i cittadini possano sentirsi accompagnati e sostenuti anche in un'ottica di prevenzione, di cura e tutela della salute intesa non solo come assenza di malattie, ma nella più ampia accezione di benessere e qualità della vita”. Un approccio che, aggiunge Nicoletta Corvi, riguarda anche “la sempre più stretta collaborazione tra Comune e Azienda Usl, in sinergia nel rispondere ai bisogni di assistenza sanitaria e sociale, nonché la progressiva organizzazione dei servizi non più con un sistema verticale, per compartimenti a sé stanti (ad esempio con una rigida suddivisione per fasce d'età), ma capace di avere una prospettiva sempre più integrata e a 360° nell'individuare e sostenere le fragilità o le situazioni di disagio”.

Il progetto di ricerca “Coltivare Salute.com”, realizzato dall'équipe di sociologi e urbanisti del Politecnico di Milano, ha scelto Piacenza come realtà pilota per ridefinire le Case della Salute, ora Case della Comunità, anche nell'ottica della rigenerazione sociale e urbana. Non a caso, l'attenzione si è focalizzata su un territorio, il nostro, duramente colpito dall'emergenza pandemica, nel contesto della regione che, in Italia, vanta il più alto numero di Case della Salute. “L'idea portante – rimarca Nicoletta Corvi – è proprio quella di guardare a questi spazi pubblici come a luoghi capaci di adattarsi alle esigenze della collettività, assicurando la massima accessibilità, flessibilità in caso di eventi straordinari e una costante capacità di presa in carico delle vulnerabilità, nonché di promozione e sensibilizzazione ai corretti stili di vita. Dei veri e propri punti di riferimento per la cittadinanza, che assicurino continuità assistenziale potenziando, con il coinvolgimento del terzo settore nella coprogettazione dei servizi, il dialogo tra le diverse componenti del sistema socio-sanitario locale: dalla rete ospedaliera a quella domiciliare, dalla medicina di base ai servizi sociali, dalle cure primarie alle patologie croniche. Il tutto in un contesto che le renda luoghi animati e frequentati, perché anche sotto il profilo urbanistico contrastino situazioni di abbandono e ridiano nuova vita ad aree dismesse”.

Pubblicato il 31 gennaio 2023

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