Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

A Bettola una via intitolata a don Vincenzo Calda

don Calda

Il Comune di Bettola ha deciso di intitolare una via a don Vincenzo Calda, indimenticato parroco di San Bernardino.
Sabato 6 agosto, alle 17, il sindaco Paolo Negri scoprirà i nuovi cartelli di tre vie del paese della zona lottizzata di “Fra i Luoghi”, nel capoluogo. Altre due vie sono state intitolate a due figure storiche di Bettola: il partigiano, sindaco e farmacista Ginetto Bianchi e il giornalista e direttore del Corriere della Sera Alberto Cavallari.

CHI ERA DON VINCENZO CALDA

Don Vincenzo Calda nacque il 1° gennaio 1916 a Piacenza, venne ordinato sacerdote il 25 marzo 1939. Iniziò il suo servizio pastorale come curato in San Savino, per poi passare nel ’41 con lo stesso incarico a Caorso, assumendo anche lo stesso ruolo per Zerbio. Il 18 giugno ’43 è stato nominato parroco di Pessola. Nel ’53 l’approdo a Bettola, nella parrocchia di San Bernardino, dove è rimasto fino al 2002, quando per motivi di salute ha dovuto rinunciare all’incarico, rimanendo comunque a vivere nella canonica, fino al ricovero alla struttura “Cerati” di Piacenza, dove è morto il 19 novembre 2007. Nel suo mandato bettolese ha ricoperto anche il ruolo di amministratore e parroco di Roncovero, fino alla dichiarata inagibilità della struttura dell’ex seminario “San Luigi”.

QUELLO CHE HA FATTO E LASCIATO

Al suo arrivo San Bernardino inizia subito a caratterizzarsi per la vitalità giovanile. Don Calda si fa promotore di molte iniziative, a partire dalla costruzione dell’oratorio nel ’56. Al sacerdote è dedicato il centro polifunzionale di San Bernardino. “Don Vincenzo è stato parroco di San Bernardino per oltre trent’anni – ha sempre ricordato l’attuale parroco don Angelo Sesenna -, e si può dire che tutto quello che c’è in questa parrocchia l’ha fatto lui”. Don Vincenzo ha accompagnato per decenni la vita di Bettola e dei suoi fedeli. “Conservo un ricordo affettuosissimo di don Vincenzo Calda – disse nel momento della sua scomparsa, Pierluigi Bersani, ex ministro ed ex presidente della Regione, originario di Bettola -. L’intensità del nostro rapporto si può misurare dall’inizio, ovvero dalla volta del famoso sciopero e poi con il momento culminante, quando lui suonò le campane della chiesa quando diventai ministro per la prima volta”. Bersani da bambino indossò infatti la veste di chierichetto all’inizio degli anni sessanta, quando avanzò una critica nei confronti del “suo” sacerdote don Vincenzo. “Scioperammo – raccontò anche in una recente puntata di “Porta a Porta” su Raiuno - perché noi chierichetti non eravamo d’accordo con il metodo di ripartizione delle mance agli sposalizi. Le regole non ci sembravano socialmente eque”. Don Vincenzo si oppose: “siete troppo piccoli, i soldi ve li tengo io”. Bersani non ci stette e capeggiò lo sciopero. La domenica successiva, nello stupore dei fedeli, nessuno servì all’altare. Alla fine don Vincenzo fu costretto a cedere e si arrivò a un compromesso: i soldi dei chierichetti li avrebbero tenuti i genitori. La polemica finì e tra i due si creò una bella intesa. “Una persona straordinaria nella sua semplicità – disse Bersani -. Un parroco davanti al quale tutti si dovrebbero inginocchiare, laici e cattolici, credenti e non credenti, per la sua capacità di tenere insieme la comunità, il suo lasciare spazio a tutti. La semplicità era il suo tratto distintivo, che ha lasciato un’impronta in tutti i suoi parrocchiani”.

Un altro merito di don Vincenzo Calda è stato quello di dare vita al “Coro Ana Valnure”, nato proprio a Bettola nel marzo del 1973 col nome di “Corale Bettolese”, nella parrocchia di San Bernardino. Don Vincenzo fondò il gruppo insieme ad alcuni volontari amanti del canto corale di montagna: inizialmente costituirono una corale a voci miste e un anno dopo il coro diventò solamente a voci virili. Nel 1982 la Corale viene integrata con l’apporto di alcuni voci originarie di Groppallo di Farini e la direzione affidata a don Gianrico Fornasari. Don Calda assunse allora il ruolo di presidente. Don Vincenzo si è dato da fare nel corso del suo lungo sacerdozio bettolese, oltre che per la musica, anche per lo sport. San Bernardino divenne infatti la sede di un mitico gruppo sportivo del paese dal nome un po’ strano: i “Diavoli Neri”. Alla fine degli anni ’80 fondò anche la Filodrammatica San Bernardino, ancora oggi attiva. Per il suo impegno a favore della comunità di San Bernardino e di tutta Bettola, il centro parrocchiale Anspi e il complesso di campi da gioco sono stati a lui intitolati e dedicati. Don Vincenzo Calda riposa nel cimitero di San Bernardino insieme ai genitori e alla sorella Anna, che le è rimasta accanto per tutta la sua vita.

Pubblicato il 5 agosto 2022

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente