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Domenico Bombini:«Non faccio il carabiniere, sono un carabiniere»

premio


Il santuario di Santa Maria del Monte domina la val Tidone e ha visto domenica 26 giugno l’assegnazione della 32° edizione del premio Solidarietà per la vita che ha il patrocinio della Banca di Piacenza. Lo ha ricevuto il carabiniere Domenico Bombini, piacentino, classe 1094, in forza al Nucleo Radiomobile di Pavia, protagonista negli scorsi anni di diversi episodi di salvataggio coraggioso di diverse persone, fra cui due bambini e la loro mamma nel torrente Brembiolo a Casalpusterlengo nel 2007.

 
Gli inizi del premio
Il premio è nato dalla volontà di mons. Domenico Ponzini e dell’avv. Corrado Sforza Fogliani, oggi presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza, negli anni caldi del dibattito in Italia sulla legge dell’aborto, per sottolineare la bellezza dei gesti di chi spende energie per difendere e promuovere la vita.
Prima della consegna del premio il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa nel santuario. Al suo fianco, fra gli altri, il parroco di Trevozzo don Gianni Quartaroli, don Giuseppe Bertuzzi e don Stefano Antonelli in rappresentanza del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

 
Il Vescovo: donare la vita, sempre
O la vita ha una meta, oppure ci si ripiega su se stessi e si guarda al passato con nostalgia – ha detto nell’omelia il Vescovo -. In macchina - ha esemplificato mons. Cevolotto - non si può correre guardando nello specchietto retrovisore.
Per Gesù la meta è Gerusalemme che rappresenta il compimento della sua vita. Gesù sa cosa lo attende ma non si tira indietro. Per lui, guidato dallo Spirito Santo, ciò che conta è la possibilità di donarsi: non solo di donare qualcosa, ma di donare se stessi.
Chiediamo a Dio - ha concluso il Vescovo - che ci permetta che la nostra vita possa diventare un dono; questo accadrà se la affidiamo ogni giorno al Signore.


Il Prefetto: l’Italia dice grazie ai Carabinieri
Prima della consegna del premio, coordinata dalla dott.ssa Lavinia Curtoni, sono intervenuti anche Franco Albertini, sindaco del Comune Alta Val Todine, e il dott. Giuseppe Nenna, presidente del Cda della Banca di Piacenza. Sono stati ricordati per la loro opera culturale e pastorale don Luigi Occhi, mons. Domenico Ponzini e don Eugenio Fornasari, sacerdote della Società San Paolo, che ha scritto un libro sulla vicenda di Maria Vercesi, morta in odor di santità e sepolta nel cimitero vicino al santuario.
Il prefetto Daniela Lupo ha consegnato il premio. Esprimiamo gratitudine - ha detto - all’Arma dei Carabinieri per la tenacia che dimostrano nei loro compiti istituzionali fino a mettere a repentaglio la propria vita e addirittura fino al sacrificio della vita stessa. Tutta l’Italia è loro riconoscente. La motivazione del premio è stata letta da Paola Farroni, ispettrice provinciale delle Crocerossine
Don Quartaroli ha espresso la gioia per la scelta di un carabiniere: “mio padre - ha detto - era carabiniere e ci ha insegnato in famiglia la forza di spendersi per gli altri tutti i giorni”.


Bombini tra scout e Croce Rossa
Il carabiniere Bombini, nell’esprimere il proprio grazie, ha dedicato il premio ai suoi colleghi e ha ricordato le sue radici: il percorso nel mondo scout vissuto da ragazzo e il volontariato, che prosegue tuttora, nella Croce Rossa. Bombini aveva al suo fianco Chaka, 29enne del Mali residente a Pavia, che lui ha salvato grazie al defibrillatore. Bombini ha destinato la quota del premio - 3500 euro - alla Croce Rossa piacentina perché li utilizzi per un progetto di conservazione dei propri veicoli storici. “Non faccio il carabiniere, sono un carabiniere”, aveva dichiarato nei giorni scorsi Bombini in un’intervista al nostro settimanale.

D. M.

Pubblicato il 7 giugno 2022

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