Architettura-Agricoltura, progetti per il futuro
La trasformazione sostenibile del territorio piacentino passa attraverso l’architettura: lo dimostrano alcuni casi studio e alcune ricerche come quella presentata giovedì 5 dicembre a Palazzo Rota Pisaroni, realizzata dal Politecnico di Milano -Polo territoriale di Piacenza col sostegno della Fondazione Piacenza e Vigevano nell’ambito del progetto “L’azienda agricola piacentina nel 2040”.
“L’architettura ha oggi il diritto/dovere di intervenire sui luoghi agricoli – ha sottolineato Michele Roda, architetto e professore al Politecnico di Milano (sezione piacentina) -, implementandone il ruolo in ambito fisico e percettivo. Aspetto fondamentale è quello di mettere in comunicazione l’agricoltura e quindi il coltivatore al di fuori del suo settore, esprimendo il proprio lavoro al massimo delle potenzialità”.
In parole povere, saper promuovere un prodotto, oltre a saperlo “confezionare”, lavorando magari sull’aspetto attrattivo dei luoghi dell’agricoltura.
“Piccoli interventi magari, ma che possono avere un riflesso globale. L’agricoltura è un fattore che interessa a tutte le latitudini. Crediamo che un punto di svolta in questo senso sia stato Expo Milano 2015, abbiamo visto modalità alternative di fare agricoltura, attraverso ad esempio la modalità verticale di fare agricoltura. Una nuova agricultura”.
“Questo progetto è solo l’inizio – ha affermato il presidente della Fondazione Massimo Toscani -, non possiamo immaginare che il progetto si esaurisca nel giro di un paio d’anni. La nostra realtà è liquida, spesso i progetti per loro natura sono a breve scadenza, noi non vogliamo che sia così, vogliamo crederci con coraggio ”.
Pubblicato il 12 dicembre 2019
Emanuele Maffi
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