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Attraverso il teatro per dire no al gioco d'azzardo

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Al gioco d’azzardo vinci solo quando smetti. Lo sa bene Fabrizio de Giovanni, protagonista dello spettacolo teatrale “Gran Casinò. Storie di chi gioca sulla pelle degli altri”, rappresentato lunedì 10 giugno al Teatro San Matteo dalla Compagnia Itineraria Teatro, con la regia di Gilberto Colla.
Lo spettacolo è arrivato a Piacenza grazie al Circolo ACLI “Don Renato Zermani” di Mortizza, che ha aderito con un proprio progetto al bando del Comune per la realizzazione di iniziative a supporto della campagna Slot FreE-R 2018 della Regione Emilia Romagna. Altre proposte prevedono momenti di sensibilizzazione e formativi rivolti a giovani e adulti, tenuti presso il Circolo da due psicologhe esperte nella prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo, e l’apertura di uno sportello dove è possibile ricevere informazioni sulla dipendenza da gioco ed elaborare strategie d’intervento personalizzate.
L’allestimento dello spettacolo mira alla sensibilizzazione sul tema attraverso un mezzo coinvolgente e suggestivo come il teatro.
La Compagnia Itineraria Teatro fin dal 1994 produce e realizza solo spettacoli di teatro civile a livello nazionale, affrontano tematiche di attualità sociale e civile con testi di denuncia strettamente ancorati all'attualità. Non sono mancati i riconoscimenti per l’impegno: la targa d’argento è stata conferita alla Compagnia dal presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, e la medaglia d’oro al valore civile e sociale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
“Gran Casinò” è un monologo coinvolgente e divertente, che riesce a coniugare ironia e obiettività per rappresentare il triste mondo del gioco d’azzardo, legale o illegale che sia. Lo spettatore è messo di fronte a questo vizio tutto italiano, a partire dalle radici antiche del gioco del Lotto, e del totocalcio introdotto alla fine degli anni’40. Nell’Italia felice del boom economico il montepremi cresce sempre di più, e i fortunati vincitori sembrano destinati a una vita paradisiaca, ma la triste storia di alcuni di loro vuole che, anche dopo aver riscosso miliardi, abbiano continuato a giocare perdendo somme sempre più grandi.
Il 1994 è un anno di svolta per la legalizzazione del gioco d’azzardo, con governi miopi che, rendendo legali videopoker, bingo, slot machines e piattaforme di gioco on line, guardano al gioco solo come fonte di entrata fiscale, contando su quella che già Cavour chiamava la “tassa sugli imbecilli”. La triste verità è che il gioco nasconde spesso manovre di riciclaggio di denaro da parte di associazioni mafiose e una loro infiltrazione trasversale in tutta la classe politica.
Oggi l’Italia è il paese con più giocatori al mondo, e la Compagnia Itineraria non si stanca di invitare a combattere la piaga del gioco che oggi si diffonde sfacciatamente alla luce del sole attraverso un sistema pubblicitario che ne sminuisce la portata e la pericolosità.
Molte le iniziative e attività di informazione, per cui si può consultare la pagina web www.itineraria.it.

Pubblicato il 12 giugno 2019

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