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Al Monte Lana commemorata la Resistenza

spezia

C'è bisogno di pace e di libertà in questo tempo tormentato, per l'Italia e per il mondo, l'ha invocata don Lodovico Groppi, parroco di Gropparello, sabato 2 giugno nella chiesetta di santa Franca: "Il vangelo di Luca ci aiuta a capire perché siamo qui tutti gli anni a ricordare persone che hanno versato il loro sangue per seguire la scuola della libertà, che è la scuola di Dio; la verità è libertà, è la storia che ce lo dice".
Parole all'unisono con quelle dell'oratore ufficiale, Mario Spezia presidente dell'Associazione partigiani cristiani, alla cerimonia di commemorazione dei primi tre combattenti e di un civile caduti durante la lotta di liberazione in Valdarda, sul Monte Lana dove un cippo li ricorda: Antonio Rossetti di Gropparello, Giuseppe Carini di Generesso, Benvenuto Carini di Teglio, e al passo di Santa Franca Eugenio Silva di Tiramani       .
"Quegli stessi valori che unirono gli italiani settant'anni fa sono gli stessi valori intorno ai quali una nuova pacificazione sociale si può costruire nell'interesse del Paese" ha invocato l'oratore rievocando un altro momento cruciale della nostra storia: "Quanto servirebbe, in questo momento, di profondo cambiamento, l'illuminata visione politica di Aldo Moro che, 40 anni fa, ben dopo l'epoca fascista e nazista ma sempre contraddistinta dagli estremismi contrari all'avvento di un più compiuto processo democratico, pagò con la vita la fedeltà alla propria ispirazione cristiana e l'impegno politico volto a far coincidere lo sviluppo dell'azione di governo con l'evolvere complesso e difficile della realtà economica e sociale del Paese".
Dagli ideali della lotta di Liberazione, il presidente dell'Apc ha richiamato "il concetto della responsabilità personale, concetto nuovo e, se vogliamo, rivoluzionario per quei tempi segnati da un regime che dell'annullamento della persona umana aveva fatto il proprio credo. Ma valore importante e nuovo anche oggi all'interno di una società troppo individualista ed incolore". Infine ha concluso Spezia: "La Resistenza che continua deve preservarci dall'abitudine del comodo quotidiano, dell'indifferenza verso i problemi degli altri, come se non fossero anche i nostri".

La cerimonia di commemorazione era iniziata con l'omaggio floreale al cippo che ricorda la fucilazione dei tre partigiani collocato nei boschi di Monte Lana, era proseguita con la funzione religiosa in Santa Franca chiusa con la lettura della preghiera dedicata a don Beotti, in odore di beatificazione e con il discorso del presidente dell'Apc.

Erano intervenuti rappresentanti delle istituzioni territoriali: il sindaco di Bettola Paolo Negri, i vicesindaci di Gropparello Graziano Stomboli e di Morfasso Domenico Besani; delegazioni Anpi delle sezioni della Valdarda con i rispettivi labari e del comitato provinciale con il presidente Stefano Pronti, Romano Repetti della direzione provinciale che ha portato il saluto; familiari dei caduti tra i quali Alessandro fratello di Antonio Rossetti all'epoca solo un bambino, e parenti di don Borea, il prete fucilato a pochi mesi dalla fine della guerra.

Maria Vittoria Gazzola

Pubblicato l'8 giugno 2018

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