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Confapi propone il servizio civile obbligatorio per i giovani «Neet»


 Confapi proposta giovani

Negli ultimi sei mesi hanno registrato un incremento di fatturato e produzione e si dicono ottimiste anche per il 2024. Puntano molto sul mercato interno, ma fanno fatica a reperire personale. Si dichiarano disposte a investire sui mezzi di produzione e sull’energia alternativa. È questa la fotografia delle aziende emiliano-romagnole scattata da “Confapi Emilia Romagna” nel report relativo al secondo semestre 2023. L'indagine, condotta su un campione di 109 imprese di Piacenza, Bologna, Reggio Emilia, Parma e Modena, raccoglie informazioni sui principali indicatori economici aziendali quali la produzione e il fatturato, gli investimenti, l'occupazione e altre variabili economiche sulle piccole e medie industrie private italiane. A essere interpellate sono prevalentemente industrie manifatturiere dei settori della meccanica, della chimica, del tessile, dell’edilizia, dei trasporti, dell’agroalimentare e dei servizi e multiservizi.

L’81% DELLE AZIENDE CONDIVIDE LA PROPOSTA DEL SERVIZIO CIVILE OBBLIGATORIO

L’84,26% delle imprese ha un numero di dipendenti fino a 50. Il 6,48% è caratterizzato da imprese con 51-100 addetti mentre il 3,82% è rappresentato da quelle aventi dai 101 a 249 occupati. Le aziende di grandi dimensioni rappresentano l’4,63% dell’intero campione. Se analizziamo le dimensioni aziendali, prendendo come riferimento la classe di fatturato, la percentuale maggiormente significativa è costituita da imprese che fatturano da 1 a 10 milioni di euro e che rappresentano l’77,99% dell’intero campione. Nel secondo semestre del 2023 il 44,16% delle imprese intervistate ha registrato un incremento della percentuale di produzione, mentre il 49,36% delle imprese intervistate ha registrato un incremento dei volumi di fatturato.
A trainare l’economia è sicuramente il mercato interno: il 49,35% dichiara di aver incrementato il proprio fatturato proprio all’interno dei confini nazionali. Il 14,48% ha incrementato la quota di fatturato totale grazie al commercio estero Ue mentre il 13,51% grazie a quello extra Ue. Il 58,44% delle piccole e medie industrie di Confapi ha difficoltà a reperire figure professionali nella misura del 86,6% rispetto ai propri fabbisogni aziendali. Fra le figure più richieste ci sono operai specializzati (39,5%) e tecnici (25,6%), ma anche manodopera generale (19,8%): a seguire sono gli informatici (9,3%), ma anche manager e dirigenti (5,9%). L’81,82% delle imprese intervistate non a caso condivide la proposta di Confapi di istituire un servizio civile obbligatorio per i giovani che non studiano e non lavorano.
Sull’impiego degli straordinari in azienda, il 40,26% delle imprese non utilizza lo strumento, a fronte di un 25,97% che lo impiega in media tra le 2 e 3 ore settimanali. Il 56,58% degli imprenditori ritiene inoltre che, se vi fosse una detassazione adeguata delle ore di straordinario, questa incentiverebbe maggiormente i lavoratori a dedicare più ore all’azienda. Nel secondo semestre del 2023 il 43,42% delle piccole e medie industrie ha avuto dimissioni volontarie dai propri dipendenti. La percentuale più significativa di tale dato si ha nella soglia tra 1 a 3 dipendenti dove si sono avute dimissioni per l’81,82% dei casi.

Per l’anno in corso il 50,46% delle imprese ha intenzione di effettuare nuovi investimenti e il 74,54% dichiara che investirà di più rispetto a quanto fatto nel 2023. È questo un segnale di fiducia ed ottimismo da parte delle imprese. Tra gli ambiti di investimento preferiti dalle imprese campionate vi sono i mezzi di produzione, i sistemi digitali, il capitale umano, la sostenibilità ambientale e attività di ricerca e sviluppo. In merito ad investimenti nella transizione digitale e la sostenibilità aziendale, il 17,59% delle imprese non ha intenzione di effettuare investimenti a riguardo e la stessa percentuale dichiara di aver già investito in tal senso. Sull’andamento dell’economia nei prossimi dodici mesi, prevale tra le aziende un sentore di leggero ottimismo. Riguardo alle aspettative sul primo semestre 2024, è stato chiesto agli imprenditori quali saranno i volumi di produzione e fatturato: per il 39,47% degli intervistati il livello di produzione resterà stabile, in aumento per il 40,8% del campione e in diminuzione per il 19,74%.

Pubblicato il 15 aprile 2024

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