Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

La Fisc e l'incontro con padre Francesco Patton: un dialogo ispirato dalla Regola di San Francesco

Ungaro e Patton 

La voce calma e pacata di fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa dal 2016, ha carpito l’attenzione dei 50 giornalisti della FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), lo scorso 13 settembre, nella sede della Custodia, presso il convento di San Salvatore, a Gerusalemme. Nato a Vigo Meano, nella provincia e diocesi di Trento, il 23 dicembre 1963, fra Patton appartiene alla Provincia di S. Antonio dei Frati Minori e guida la Custodia di Terra Santa che, con circa 270 frati, si prende cura di una settantina di santuari, e sviluppa una presenza pastorale a favore della comunità cattolico romana locale in vari Paesi del Medio Oriente (Israele, Palestina, Giordania, Libano, Siria, Egitto, Cipro e Rodi) e svolge anche molti servizi a carattere sociale e culturale aperti a persone di ogni religione.

La presenza dei frati in Terra Santa

Custodire i luoghi santi, in Terra Santa ha un significato e un’importanza tutta particolare, perché i Luoghi Santi sono luoghi che, a loro volta, custodiscono una memoria significativa per l’esperienza cristiana: la memoria dei luoghi della redenzione. Custodire i luoghi poi significa anche prendersi cura delle persone. Perché attorno ai luoghi santi c’è quasi sempre anche una piccola comunità cristiana, che ha bisogno di essere sostenuta per poter vivere la propria fede.
Nei principali luoghi santi c’è anche un’esperienza di convivenza, di incontro e di dialogo ecumenico.
La presenza dei frati è dedita al servizio della minoranza cristiana che dall’epoca apostolica vive ininterrottamente in quella terra, sperimentando lungo la storia fasi di crescita e fasi di declino, e anche tempi di persecuzione. È una presenza che non ha mai perso il significato che porta in sé questo stretto legame tra i luoghi santi e i cristiani che in quei luoghi pregano, vivono e lavorano.

Il mandato di San Francesco

Per capire il senso e la modalità della presenza dei francescani in Terra Santa, Mauro Ungaro, presidente della FISC, ha proposto a fra Patton, come incipit dell’incontro, il mandato di san Francesco a coloro che si inseriscono in una realtà di fede e religione diversa, un testo che san Francesco ha affidato ai frati nel Capitolo XVI della Regola non bollata e poi nel XII della Regola bollata che contempla tre aspetti:

°non fare liti o dispute,

°essere sudditi e soggetti a ogni umana creatura per amore di Dio,

°confessare di essere cristiani.

“Prendere sul serio l’espressione “non fare liti e dispute” qui in Medioriente - ha affermato Patton - significa avere un atteggiamento pacifico e aperto per cui si dà comunque credito e fiducia al prossimo. Tutto ciò è qualcosa di molto utile e ripagante che si riscontra nel rapporto con le chiese sorelle, con musulmani ed ebrei.
Poi l’altro aspetto: “
essere sudditi e soggetti a ogni umana creatura per amore di Dio”, - ha continuato il Custode di Terra Santa - che di fatto lungo la storia e anche oggi si traduce nelle opere sociali, vuol dire mettersi a servizio di tutti con spirito di gratuità. Ciò si si vede ancora di più in territori estremamente provati come la Siria e il Libano dove gli interventi umanitari sono sostanzialmente necessari, e significa avere un’apertura verso quelli che sono di fede diversa.
Qui in Israele si coglie in modo particolare nelle scuole che sono formate dal 50% da cristiani e dal 50% da musulmani, con qualche eccezione come a Gerico, dove il 96% degli studenti sono musulmani e solo il 4% sono cristiani, oppure nella Scuola di Musica “Magnificat”, che abbiamo qui nell’edificio della Custodia, dove l’80% di professori sono ebrei e l’80% degli studenti sono palestinesi di religione islamica.
Questo lo si vede ancor di più in Siria - ha aggiunto Patton - dove, a causa della guerra, ci siam trovati, invece che sotto lo stesso cielo, sotto le stesse bombe…”.

Umiltà e servizio

Sottolineando come i progetti realizzati dalla Custodia sono sempre inclusivi, padre Patton ha messo in rilevo l'importanza della solidarietà e della riconciliazione nella Terra Santa, in conformità con la regola di San Francesco.
 
L'incontro tra i giornalisti cattolici italiani e fra Francesco Patton è stato un momento di profondo significato spirituale. Ha permesso ai partecipanti di comprendere meglio il messaggio di umiltà e servizio incarnato dal Santo di Assisi e di vedere come questi valori si traducano nella missione del custode di Terra Santa.

Riccardo Tonna

Nella foto, da sinistra Mauro Ungaro e padre Francesco Patton.

Pubblicato il 22 settembre 2023

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. Il Vescovo di Bengasi: «le parole non bastano»
  2. Il presidente della Caritas di Rabat: «ci vorranno anni per la ricostruzione»
  3. La profonda solidarietà del Papa alle vittime del terremoto in Marocco
  4. Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina: Zuppi, «i bambini devono poter tornare in Ucraina, la vera vittoria è la pace»
  5. «Sogno una stretta di mano tra Papa Francesco e il presidente Xi Jinping per una svolta di pace nel mondo»
  6. Inizia il Tempo del Creato
  7. Don Patricello: «Strada e social sono cattivi maestri»
  8. Meeting di Rimini. Card. Zuppi: costruiamo un mondo amico, no a razzismi e intolleranze
  9. Al via il Meeting di Rimini. Il presidente Mattarella sarà presente il 25 agosto
  10. Papa Francesco in Mongolia dal 31 agosto al 4 settembre
  11. Loudes, messa per i giovani piacentini della Gmg
  12. Mons. Pezzi da Mosca: «lo spazio è aperto all’ascolto del Papa» ma «la pace è un dono e va implorata»
  13. La Fism promuove l'alimentazione sana della prima infanzia
  14. Csi e Us Acli premiati al video contest contro il bullismo
  15. Milioni di bambini a rischio fame nel mondo per il mancato rinnovo del corridoio del grano nel Mar Nero
  16. Cammino sinodale: Cei, «aprire strade da percorrere perché tutti abbiano posto nella Chiesa»
  17. Il Meeting di Rimini: costruire relazioni di pace
  18. Emilia Romagna: l’emergenza non è terminata. Anzi, è solo all’inizio
  19. La vicinanza della Chiesa alle comunità della Romagna colpite dall'alluvione
  20. Casalpalocco, Primavalle e non solo: «Basta ipocrisia. Mix di indifferenza e irresponsabilità degli adulti»”

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente