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Il vescovo Cevolotto: tre verbi-chiave nella vita dell’Università

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Una comunità con al centro il Sacro Cuore e il lavoro di tanti impegnati nella ricerca: era questo il sogno di padre Agostino Gemelli nel veder nascere agli inizi degli anni ’50 questo Ateneo. Lo ha ricordato all’inizio della messa del Dies Academicus all’Università Cattolica di Piacenza il 2 marzo don Luca Ferrari, assistente pastorale della sede di San Lazzaro.
La messa è stata presieduta dal vescovo mons. Adrinao Cevolotto; accanto a lui l’assistente generale mons. Claudio Giuliodori, mons. Gianni Ambrosio, vescovo emerito di Piacenza-Bobbio e per diversi anni assistente della Cattolica, il vicario generale don Giuseppe Basini, il docente di teologia don Paolino Chiapparoli, don Matteo Tolomelli, impegnato soprattutto tra gli studenti di lingua inglese, e il diacono Emanuele Vendramini, docente nella Facoltà di economia e giurisprudenza.


Tre verbi-chiave per la vita, lo studio e il lavoro
Mons. Cevolotto nella sua omelia ha riflettuto su tre verbi al centro della pagina del Vangelo di Matteo al capitolo 7 in cui Gesù parla della preghiera: chiedere, cercare e bussare. Tre verbi - ha detto - che riguardano ogni dimensione del nostro esistere, strettamente legati alla formazione intellettuale e professionale tipica di questo Ateneo.


Chiedere
Il gesto di chiedere - sintetizziamo le sue parole - fa parte della nostra condizione umana, significa essere aperti verso la vita. Oggi quasi ci si vanta di non aver bisogno degli altri, si è contenti di essere indipendenti; siamo diventati come dei microcosmi che bastano a se stessi. Gesù ci invita invece a chiedere perché così facendo si supera la tentazione tremenda di sentirsi autosufficienti.
Ogni volta che chiediamo esprimiamo la verità su noi stessi e ci apriamo all’altro per ascoltarlo; è come se gli dicessimo: “ho bisogno di te e di quello che tu puoi donarmi”.


Cercare
Cercare - è il secondo verbo -: la ricerca, ogni ricerca, è sempre spinta da un bisogno, dal desiderio e dalla volontà di trovare. Esprime la disponibilità a mettersi in gioco, proprio come nel Vangelo hanno fatto i Magi che, chiedendo, hanno superato gli ostacoli della loro ricerca del re dei Giudei. L’Università - ha precisato il Vescovo - è il luogo della ricerca, del cercare insieme per fare domande e poter approdare a risultati. Se si cerca davvero, si individuano gli indizi che il cammino ci offre.


Bussare
Bussare, il terzo verbo: significa dire rivolgersi a qualcuno in attesa di una risposta. Bussare esprime la relazione con un altro. Non possiamo però pretendere - ha puntualizzato - che la risposta dell’altro sia nei tempi e nei modi che pensiamo noi. Si bussa con discrezione, accettando anche il rischio che la porta non si apra. Anche nella ricerca umana è insita la possibilità di fallire; ne siamo consapevoli, ma non per arrenderci, ma per insistere, riprovare, saper attendere.


Una preghiera affidata a tutti
Da questi tre verbi - ha aggiunto il Vescovo - riceviamo tutti noi il richiamo all’umiltà, che è il contrario dell’orgoglio; non la falsa umiltà, che è in realtà una forma di orgoglio. Umiltà è avere la misura giusta di quello che siamo.
La “piazzetta” della Facoltà di economia e giurisprudenza che ospita quest’eucaristia ci richiama ancora una volta alla relazione, relazione che è anche al centro di ogni nostra ricerca; chi è alla ricerca bussa in modo discreto. Ai presenti mons. Cevolotto ha affidato la preghiera che accompagna la liturgia odierna: “Ispiraci, o Padre, pensieri e propositi santi e donaci la forza di attuarli prontamente, e poiché non possiamo esistere senza di te, fa’ che viviamo secondo il tuo volere”.


L’intervento del ministro Lollobrigida
Il Dies Academicus è proseguito nell’auditorium Mazzocchi con l’intervento del rettore Franco Anelli, del presidente della Provincia Monica Patelli, del sindaco Katia Tarasconi e dell’on. Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

Nella foto, la celebrazione della messa al Dies Academicus all'Università Cattolica di Piacenza.

Pubblicato il 2 marzo 2023

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