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«L’importante sono la mente e il cuore»

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Con l’edizione di giovedì 17 novembre viene inviata ai nostri abbonati una nuova pubblicazione della collana “Il centuplo quaggiù e l’eternità” dedicata a Carmen Cammi, storica assistente sociale dell’Usl di Piacenza e tra i protagonisti della vita ecclesiale degli scorsi decenni della Chiesa piacentina soprattutto nel settore della testimonianza della carità.
Dal 1998 l’associazione onlus che raggruppa i 600 volontari in servizio alla Caritas di Piacenza-Bobbio porta il suo nome.
Il libretto è scritto da Lucia Romiti, già autrice per la stessa collana delle biografie di don Luigi Bergamaschi, mons. Antonio Lanfranchi, Felice Fortunato Ziliani, Francesca Conti e Giovanni Spezia.

Di famiglia modesta e molto dignitosa, Carmen viene assunta presso l’Enaoli (Ente nazionale assistenza orfani dei lavoratori italiani) di Piacenza prima ancora di diplomarsi, grazie alla sua metodicità e umanità. Poi il passaggio all’Usl e l’assunzione di un ruolo dirigenziale portato avanti con grande equilibrio e coraggio. Tutti ricordano il suo sorriso, la sua gentilezza, la sua dedizione al lavoro, il suo saper andare oltre gli steccati politici e culturali.
Negli anni ’70-’80 partecipa al sorgere dell’Assofa (Associazione solidarietà familiare) e del “Dopo di noi” ed è stata una delle prime collaboratrici della Caritas diocesana.

Profondamente religiosa e cresciuta nell’Azione Cattolica, Carmen Cammi ha affrontato con grande serenità e affidamento tre gravi malattie che negli anni l’hanno colpita. Non si è mai sposata, la sua vita erano il suo lavoro, i colleghi, le amiche con cui amava viaggiare, la famiglia di origine con la quale ha sempre vissuto. La mamma, Maria, le diceva sempre: “La mente e il cuore prima di tutto”.

Leggi l'articolo a pag. 11 dell'edizione di giovedì 17 novembre 2016

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