Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

A San Colombano la supplica per Ucraina e Russia

colombano23

Bobbio ha celebrato il patrono San Colombano. La ricorrenza si è svolta secondo la tradizione: il rito del transito con il busto argenteo del Santo; la presenza delle comunità colombaniane nell'abbazia e la messa solenne alla presenza di numerosi sacerdoti e autorità civili e militari.
Quattro i vescovi giunti nel borgo bobbiese: mons. Adriano Cevolotto, mons. Gianni Ambrosio, mons. Maurizio Malvestiti a capo della diocesi di Lodi e Alan McGuckian vescovo della città di Raphoe.

La preghiera per la pace

Dall'omelia tenuta da mons. Malvestiti l'appello alla pace nel nome di San Colombano. “Quale bianca colomba di pace egli che grida l’assurdità di ogni guerra, avendo speso la vita tessendo l’unità nella verità, ha detto il Vescovo. Gli affidiamo la supplica per Ucraina e Russia, popoli dal comune battesimo, affinché si fermi la condanna infamante che sacrifica il futuro del mondo intero nei giovani mandati a morire mentre solo desiderano vivere in pace. E’ un cantiere la pace che invoca l’insieme ecclesiale e sociale. E’ una cattedrale sempre in edificazione la pace: richiede immensi sacrifici di intelligenza, passione, perseveranza, umanità. Con l’energia spirituale - sono le parole di mons. Malvestiti - e la fede tenace di san Colombano, la pace sarà sempre possibile. Giona di Bobbio ne scrisse la vita nel VII secolo, attribuendogli questa preghiera, che adattata per noi condividiamo fiduciosi col nostro patrono: «Signore Iddio, sradica, estirpa dall’anima tutto ciò che il nemico ha piantato. Togli dal cuore e dalle labbra ogni iniquità, dà l'intelligenza e l'abitudine del bene, affinché in opere e verità serviamo Te solo: compiendo i precetti del Cristo e cercando Te, o Dio! Accorda la memoria, la carità, la fede. Opera, o Signore, il bene in noi donandoci quanto giudichi d’utilità. Amen»”

"Volle essere servo perchè libero"

"San Colombano, docile al soffio dello Spirito, ci convoca da chiese e nazioni diverse nell’unità della lode a Cristo in sinodale fraternità. In questo giorno e da questo luogo si illumina l’incancellabile impronta del monaco e sacerdote nostro patrono. La sorprendente visione europea  attestata dalla lettera a san Gregorio Magno (dell’anno 600), con l’espressione «totius Europae – di tutta l’Europa» (cfr Epistula I,1), si apre nella liturgia allo sconfinato orizzonte della santità. Il missionario e scrittore, nato in Irlanda nel 540 e spentosi qui a Bobbio il 23 novembre dell’anno 615, tiene viva in noi la grande speranza del ritorno glorioso del Signore Gesù”. 
“Come Abramo (cfr Gn 12,1-4) - ha preseguito il Vescovo - egli si mise in cammino alla presenza del Signore (cfr salmo 15), guidato dalla sua benedizione e divenendo una benedizione coi suoi monaci, di cui fu modello esemplare, dotto e forte, dissodando le terre e fondando abbazie per coltivare le anime. Riorganizzò l’evangelizzazione nel desiderio di recare ovunque il vangelo. Volle sempre essere «servo» perché «libero»; servo di tutti per guadagnarne il maggior numero, debole coi deboli, nella ricerca della sola ricompensa di annunciare gratuitamente il Vangelo. Conquistato da Cristo, dialogava coi pastori, indirizzandosi ai loro sinodi, sempre fedele alla Chiesa in comunione col Successore di Pietro. Ma in libertà. Dialogava coi capi dei popoli quale impareggiabile costruttore della storia. In libertà. Rimanendo realmente un contemplativo.  
 Valicate le Alpi e accolto nel regno longobardo, giunse a Bobbio nel 614 avviandovi l’abbazia. Insieme alla regula monachorum (confluita poi in quella benedettina) e alla regula coenobialis, ci offrì un’altra celebre opera: De poenitentiarum misura taxanda, con la quale introdusse la confessione e la penitenza private e reiterate, affrontando l’ostilità degli stessi pastori da coraggioso maestro della conversione e del distacco dai beni terreni in vista dell’eredità eterna. Preceduta dall’ascesi, la sua azione, sempre attenta al tempo, rendeva travolgente il rinnovamento sociale, poiché mai si arrese a compromessi o corruzione di sorta al fine di soccorrere ogni povertà. Trascinatore di tanti fratelli, grazie alla prontezza e radicalità nella risposta al  seguimi  di Gesù, non si volse mai indietro, avendo impugnato non la spada ma l’aratro. Volle essere degno del vangelo, pregando con insistenza il Signore della messe per poter aggregare operai che andassero con mitezza e sobrietà a recare la pace di Dio a tutti i suoi figli (cfr Lc 9,57-62)”.

Colombano esempio per le generazioni future

 “L’Europa è collocata in un contesto globale, la cui nota ecumenica e interreligiosa è irreversibile. Solo la conoscenza e il rispetto dell’identità culturale e spirituale di ciascuno - ha detto - rende possibile e proficuo il dialogo nella convinzione che la diversità mai nuoce bensì esalta l’unità. E il nostro Santo fu ispiratore fin da allora di questa apertura. Così, questo uomo di grande cultura e spiritualità, ricco della grazia divina, si presenta con modernità incontestabile a quanti hanno un mandato pastorale e civile per risvegliare in essi la responsabilità del bene comune a partire dalla personale coerenza e fedeltà. Colombano, custode della coscienza religiosa dei popoli, propone anche oggi il cambiamento di mentalità e la duttilità nell’azione necessari a mantenerci in una prospettiva inclusiva e solidale a garanzia di libertà e dignità per tutti. Con l’intransigente predicatore penitenziale di Bobbio riusciremo a parlare di autenticità umana e cristiana persino alle giovani generazioni, che attendono la cura educativa di maestri accettabili perché testimoni”.


 donlodibusto

Nelle foto di Paolo Ghiano alcuni momenti della solennità di San Colombano a Bobbio.

Pubblicato il 25 novembre 2022

Ascolta l'audio

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente