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Le vacanze finiscono, la vita eterna ci riempie di Dio, per sempre

basini 


Che cosa significa l’espressione “vita eterna”? Se lo è chiesto il vicario generale don Giuseppe Basini nella messa del 2 novembre, giorno della commemorazione dei defunti, celebrata nella basilica del Patrono di città e diocesi Sant’Antonino.


La scritta all’ingresso del cimitero di Aglio in val Trebbia
La sua riflessione è partita da una frase posta all’ingresso dl cimitero di Aglio in val Trebbia: “Oggi a te, domani a me”. Questa è la realtà della vita - sinterizziamo le sue parole -, non possiamo negarcelo. Nella vita, più avanzano gli anni, più facciamo esperienza della nostra fragilità e dell’imprevedibilità delle cose.
Che cosa significa allora vita eterna? - si è chiesto don Basini riprendendo questa domanda al centro del libro “Questa è la nostra fede”, scritto alcuni anni or sono dall’allora cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi.
La vita eterna è forse il prolungamento infinito di questa vita? Se è così, non rischiamo di annoiarci in una vita eterna così intesa? Credere la vita eterna - ha aggiunto - è credere in una presenza piena di Dio in noi e di noi in Dio. La vita eterna è partecipare alla vita stessa di Dio.


Le parole di Jean Guitton
Il Porporato nella sua analisi riprendeva alcuni passaggi del libro “Il mio piccolo catechismo” dello scrittore Jean Guitton, grande amico di papa Wojtyla: “Si dice che l’eternità non ha fine, per dire che l’eternità è diversa dal tempo. Per quanto il tempo sia lungo, ha sempre un termine. Le vacanze, ad esempio, finiscono. Ma l’eternità non è simile al tempo, e la vera definizione dell’eternità non è la lunghezza, ma la presenza. L’eternità è un presente perenne, un presente di gioia crescente, di gioia sempre presente”.


L’eternità è già ora
L’eternità non inizierà solo domani, con la nostra morte, ma già oggi su questa terra noi siamo immersi nell’eternità. Vivere la nostra aperti all’eternità - ha precisato don Basini - è vivere in pienezza le cose belle della vita che perciò sono per sempre. Noi crediamo nella resurrezione della carne, che non sappiamo come di fatto avverrà, e questo dà un valore nuovo alla nostra vita. Ci permette di riconoscere e rispettare il valore di ogni vita umana e di ogni persona, di ogni nostra istante ed esperienza che viviamo. La nostra vita, infatti, è proiettata ben oltre le dimensioni dell’esistenza terrena.
Il dono della fede ci fa partecipare alla vita stessa di Dio in comunione con tutti i nostri fratelli e sorelle che hanno attraversato la realtà della morte.

Pubblicato il 2 novembre 2022

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