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Camminare, ringraziare, servire: la consegna che ci lascia Scalabrini

pellegrini a Piacenza per scalabrini

Camminare insieme. Ringraziare. Servire.
Sono i tre verbi - i primi due ripresi dall'omelia di papa Francesco per la canonizzazione - che il vicario generale don Giuseppe Basini ha consegnato ai pellegrini giunti a Piacenza, nel loro viaggio di ritorno da Roma, per visitare i luoghi di Giovanni Battista Scalabrini e pregare sulla sua tomba. La preghiera in lingue diverse - inglese, spagnolo, portoghese, italiano - ha scandito il momento di riflessione in Cattedrale per i gruppi provenienti da varie parti d'Europa e del mondo in cui è vivo e operante il carisma scalabriniano.

Don Basini ha rilanciato alcune "consegne” che papa Francesco ha lasciato, perché la canonizzazione non resti un evento isolato, ma entri nella vita delle persone e delle comunità in cui vivono.
La prima è riassunta nel verbo camminare, camminare insieme. "A camminare da soli si va più veloci. A camminare insieme si va più lenti, ma più lontani - ha sottolineato don Basini -. Questa canonizzazione rafforzi in noi il desiderio di riconoscerci come un dono necessario gli uni per gli altri".

Il secondo verbo è ringraziare. "Non diamo per scontato esser qui oggi. È una grazia l'aver visto questo evento della canonizzazione ed è grazia essere qui. Ma è grazia anche tutto quel che abbiamo ricevuto nel corso della vita attraverso i nostri genitori, le nostre famiglie e le nostre comunità. Mai dimenticare questa parola: grazie. Non è solo una quesitone di buona educazione, ma di una lettura della vita che ci deve accompagnare. Perché quando dico grazie riconosco che non basto a me stesso; se smetto di dire grazie vuol dire che mi sto chiudendo”.

L'ultima consegna è contenuta nel verbo servire. "Questa grazia - ha concluso don Basini . non possiamo tenerla per noi stessi. Scalabrini diceva che grazie alle migrazioni la Chiesa sarà strumento di pace e di comunione tra i popoli. Questo è un compito per tutti, ma in particolare per tutti coloro che hanno sperimentato sulla loro pelle la migrazione, le porte che faticosamente si sono aperte. Ecco, a loro in particolare chiedo di condividere con coloro che oggi sono chiamati a migrare".

Pubblicato il 13 ottobre 2022

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