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Pellegrini pregano sulla tomba di Scalabrini

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Un gruppo di pellegrini, dopo aver partecipato alla celebrazione in piazza San Pietro, domenica 9 ottobre, per la  canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini, è giunto nel pomeriggio di oggi mercoledì 12 ottobre a Piacenza per visitare i luoghi di Scalabrini: la Casa provinciale delle Suore scalabriniane, la Casa Madre dei Missionari Scalabriani, la basilica di Sant’Antonino, la Cattedrale e la cappella vescovile nel complesso dell’Episcopio di Piacenza.

Nella foto i pellegrini sono in sosta davanti alla tomba del Santo in Cattedrale; qui, nel massimo tempio cittadino hanno poi partecipato ad un momento di preghiera multilingue, guidato da don Giuseppe Basini, vicario generale.

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I “SANTUARI” DI SCALABRINI
Da Fino Mornasco a Roma, passando per Milano:
i luoghi scalabriniani sul territorio italiano


 

Fino Mornasco e Como
La casa natale del beato Scalabrini a Fino Mornasco (Como) è raffigurata su una tempera nel museo della casa madre dell’istituto scalabriniano a Piacenza. Nella chiesa parrocchiale del paese c’è una lapide che ricorda il battesimo di Scalabrini e un busto di marmo inaugurato nel 1910. Da lì parte la strada lunga 9 km che tutti i giorni il Beato percorreva a piedi per andare a scuola, al Liceo Ginnasio “A.Volta” di Como. Nel capoluogo lombardo si trovano anche il Collegio “Gallio”, in cui Scalabrini fu prefetto dal 1859 al 1860, il Seminario Maggiore dove si formò fra 1859 e 1863, la Cappella dell’Episcopio, dove fu ordinato prete nel 1863, il Seminario minore di sant’Abbondio, in cui fu professore, vicerettore e rettore, la chiesa Cattedrale, dove tenne nel 1872 le undici celebri conferenze sul Concilio Vaticano I che lo fecero conoscere fuori dalla diocesi, il santuario del Crocifisso e la chiesa di San Bartolomeo, luogo scalabriniano più significativo a Como. Lì Scalabrini fu parroco dal 1870 al 1876: fondò un asilo, pubblicò il “Piccolo Catechismo proposto agli asili d’infanzia” e nel 1899 pose la prima pietra per l’ampliamento e la ristrutturazione della chiesa, inadeguata all’espansione della comunità.

Milano
Scalabrini racconta che un giorno “fu spettatore di una scena che gli lasciò nell’animo un’impressione di tristezza profonda”. Si trovava alla stazione centrale di Milano, nella vasta sala e sotto i portici erano distribuite “tre o quattro centinaia di individui poveramente vestiti. Erano emigranti. Quella visione suggerì a Scalabrini la necessità della sua missione. Il 16 aprile 1891 Scalabrini tenne una delle sue celebri conferenze sull’emigrazione in una gremita chiesa di sant’Alessandro.

Roma
Nel 25° anniversario della fondazione dell’istituto dei Missionari di San Carlo, 1912, fu scoperto nella chiesa romana di San Carlo al Corso un monumento a Scalabrini, con un busto in bronzo; in un mattino del maggio 1900 in quella chiesa Scalabrini incontrò il giovane sacerdote Massimo Rinaldi, poi missionario scalabriniano in Brasile, per cui nel 1991 è stato aperto il processo di canonizzazione. Infine, la cappella del Collegio Urbano de Propaganda Fide, in piazza di Spagna, ospitò il 30 gennaio 1876 la consacrazione episcopale di Scalabrini.

Cremona, Caravaggio e Loreto
L’amicizia fra Scalabrini e il vescovo mons. Bonomelli, che risale al novembre 1868, fa della città di Cremona un luogo caro al Beato. Nel Duomo Scalabrini celebrò le feste del centenario del titolare della diocesi, sant’Omobono, e tenne il discorso ufficiale per il giubileo episcopale dell’amico Bonomelli nel 1896. Altri luoghi scalabriniani in Italia sono il santuario di Caravaggio e il santuario della Santa Casa di Loreto, verso cui il Beato organizzò diversi pellegrinaggi.



 IN AMERICA AL FIANCO DEGLI EMIGRANTI
Nei due viaggi (1901, 1904) Scalabrini vide le difficoltà degli italiani oltreoceano



Nella cattedrale di Clérmont-Ferrand, in Francia, Scalabrini tenne un discorso in occasione dell’ottavo centenario della prima crociata, il 17 maggio 1895. Ma il carisma di Scalabrini si concentrò soprattutto oltreoceano. Nel 1905, nel memoriale a Pio X, Scalabrini scrisse: “Quello che io vidi nei miei viaggi attraverso gli Stati Uniti del Nord e del Brasile mi sta innanzi come se fosse presente, e le emozioni che provai non si cancelleranno mai più dal mio cuore”.

America del Nord: Stati Uniti e Canada
Scalabrini sbarcò a New York il 3 agosto 1901. Visitò la Cattedrale di San Patrizio, inaugurò la Casa San Raffaele e fece visita agli emigranti italiani di Newark, Jersey City e ai preti del seminario di Dunwoodie. A Ellis Island assisté allo sbarco, alle visite e agli interrogatori di 650 italiani giunti lì in cerca di fortuna. Si ricordano anche la chiesa di San Michele a New Haven e la chiesa italiana del Sacro Cuore di Boston. A Washington Scalabrini fu ricevuto dal neopresidente Theodore Roosevelt, che lo accolse “con amorevole distinzione”.

America del Sud: Brasile e Argentina
Nel giugno 1904 Scalabrini si imbarca a Napoli alla volta del Brasile, e il 7 luglio sbarca a Rio De Janeiro. A Vila Prudente, dove è ospite dell’orfanotrofio maschile “Cristoforo Colombo”, ne inaugura la sezione femminile, tenuta dalle suore scalabriniane. Apre una scuola per sordomuti a São Bernardo do Campo e benedice la chiesa di Nova Bassano. Il 10 ottobre da Bento Gonçalves indirizza una lettera pastorale alla diocesi piacentina per la celebrazione del 50° anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. Il 9 novembre arriva in Argentina: a Buenos Aires incontra il fratello Pietro e la famiglia, ma non c’è molto tempo, perché appena due giorni dopo si imbarca per l’Italia.

Francesco Petronzio

Pubblicato il 12 ottobre 2022

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