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Don Basini all’AC: portiamo il Vangelo in questa nostra città

azionecattolica


È stato il Vangelo dell’invio degli apostoli in missione nel mondo al centro della celebrazione d’inizio anno dell’Azione Cattolica diocesana. A guidare l’incontro, nella chiesa cittadina di San Carlo, il vicario generale don Giuseppe Basini affiancato da don Riccardo Lisoni e don Simone Tosetti.


La forza dell’ascolto
Solo l’ascolto della Parola di Dio - sintetizziamo il suo pensiero - ci rende discepoli: Dio ci aspetta sul monte dell’ascolto. L’ascolto della Sacra Scrittura non serve solo ad avere qualche informazione biblica in più, ma ci permette di entrare in un rapporto di intimità con Cristo. Nel racconto del Vangelo di Luca al capitolo 28, Gesù incontra gli undici apostoli, dopo la risurrezione, su un monte non lontano da Gerusalemme (da qui, l’immagine del monte dell’ascolto); essi si prostrano di fronte a lui e lo adorano. Il termine “ad-orare” significa portare alla bocca, baciare, ed è il gesto di una profonda intimità.


Il dubbio sì, l’incredulità no
Alcuni però dubitavano, sottolinea ancora la Scrittura. Il contrario della fede - ha precisato don Basini - non è il dubbio, ma l’incredulità. Il dubbio, facendo nascere domande profonde dentro di noi, è lo spazio per far crescere la fede. L’amore di Dio, infatti, non s’impone, ma si propone. Sta a noi accogliere Gesù con il suo potere di “dare la vita”.


Vivere in una comunità
L’invito di Gesù - “Andate!” - è l’esortazione a fidarsi di Dio, del suo “potere”, che non ci abbandona nelle difficoltà ma resta al nostro fianco. “Andate” significa vivere in comunità, immergersi (in greco è la parola “battezzare”) nell’acqua dell’amore di Dio. Questo incontro con Dio libera energie nuove in noi, cioè ci rende capaci di spenderci per gli altri: siamo in cammino - ha detto don Basini -, Gesù è con noi fino alla “fine del mondo”, cioè “fino al compimento del mondo”, al raggiungimento del suo fine.

Un nuovo “contagio” di bene
Se ci sono queste premesse - ha precisato il sacerdote -, a due anni di distanza dall’esplosione della pandemia che ha portato ferite e morte anche a Piacenza, può scattare adesso un contagio nel nome del Vangelo anche per la nostra città, un contagio di luce, di vita, speranza in grado di distruggere il male e generare vita.
Al termine, i partecipanti hanno acceso una candela dal cero pasquale, segno della luce di Cristo che desidera raggiungere tutti e attraverso di noi - ha concluso don Basini - anche chi, per mille motivi legati alla storia della sua vita, guarda l’esperienza della fede con indifferenza.

D. M.

Nella foto, l'incontro di Azione Cattolica nella chiesa di San Carlo.

Pubblicato il 1° ottobre 2022

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