Il Vescovo a «La Giara»: la carità è anche creare una relazione
“La carità non è solo distribuire delle cose, ma è creare una relazione. È un modo per esprimere la nostra fede”. Sono le parole rivolte dal vescovo, mons. Adriano Cevolotto, ai volontari del Centro Caritas “La Giara”. Una importante realtà caritativa, inserita nel tessuto della città, che esprime l’attenzione della Comunità pastorale 8 del Vicariato cittadino verso le persone che vivono in particolari situazioni di disagio. Il Vescovo, accompagnato da don Maurizio Noberini, parroco di Santa Franca e da don Pier Giovanni Cacchioli, parroco del Corpus Domini, ha visitato, il 13 novembre, il Centro “La Giara” nella sede della “Nuova Dispensa” in via Radini Tedeschi, 91 e nella sede del “Guardaroba” in Via Renato Zani, 5 a Piacenza.
Distribuzione viveri
Nelle due sedi opera un gruppo interparrocchiale di volontari che distribuiscono borse di viveri e abiti usati. In via Radini Tedeschi, nella nuova dispensa, inaugurata nel dicembre del 2019, sotto la guida della responsabile Maria Braghi, lavora un gruppo di volontari che si occupa della distribuzione di viveri su prenotazione per 170 famiglie che corrispondono a circa 600 persone di cui la metà bambini. La comunità più numerosa è quella del Marocco o altri paesi di religione islamica a cui fanno seguito famiglie rom della comunità nomadi, famiglie di paesi dell’Est europeo e una minoranza di italiani soprattutto anziani.
Il Centro di Ascolto
La struttura di via Radini Tedeschi, che opera in stretta collaborazione con la Caritas Diocesana, include anche il Centro di ascolto, coordinato da Mariapia Gliozzo, che ha il compito di accogliere persone con difficoltà di vario genere. L’aiuto richiesto trova risposta sotto molteplici forme: indirizzando le persone bisognose presso i centri istituzionali che li devono aiutare (Comune, ASL, assistenti sociali, ecc.); aiutando le famiglie a risolvere i loro problemi con i consigli ed assistenza diretta; fornendo, quando non è possibile fare altrimenti e per risolvere problemi occasionali, un aiuto in denaro o con alimenti.
Il Guardaroba
In via Renato Zani, poi il Vescovo ha visitato la sede del Guardaroba, la struttura, coordinata da Maria Ciccarelli, raccoglie i capi di abbigliamento con un reparto smistamento per dividere il vario materiale ricevuto che include anche mobili, stoviglie, piatti, giocattoli…; Al termine di queste visite tutti i volontari si sono radunati nella chiesa di Santa Franca con il Vescovo per un momento di preghiera e riflessione.
I poveri ci evangelizzano
“È una bella coincidenza - ha affermato mons. Cevolotto - vivere questo momento di incontro nella Giornata mondiale dei poveri, voluta da papa Francesco, che si celebra proprio in questa domenica”. Il Presule ha sottolineato il valore prezioso dell’opera dei volontari verso le persone bisognose di aiuto, ma ha messo in evidenza come colui che dona ha bisogno sempre di ricevere.
“I poveri ci evangelizzano - ha aggiunto - e ci domandano conversione. Infatti la realtà ci insegna che non esiste il povero bello, onesto che sempre ti ringrazia, spesso si corre il rischio di essere ingannati imbrogliati, traditi nella fiducia, ma il nostro amore gratuito non deve cambiare”.
Si evince - secondo il Vescovo - come tante volte bisogna superare il proprio orgoglio e cambiare il cuore. “Il profumo versato dalla donna sui piedi di Gesù - ha concluso mons. Cevolotto - raccontato nel Vangelo di Marco, rappresenta la nostra vita che, per avere valore dal punto di vista cristiano, deve essere sparsa e versata come il profumo”.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 14 novembre 2021
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