Mons. Dosi spiega all’Ucid la «Fratelli tutti»
Si è concluso l’anno di attività per l’Ucid, l’Unione cristiana imprenditori e dirigenti guidata a Piacenza dal dott. Giuseppe Ghitttoni. L’incontro finale al Seminario vescovile ha visto la presentazione dell’enciclica dell’ottobre 2020 “Fratelli tutti” di papa Francesco a cura di mons. Celso Dosi, preside della Scuola di formazione teologica della diocesi.
Dagli anni ’60 a oggi
Negli anni ’60 – sintetizziamo il pensiero del relatore – nel clima euforico del boom economico e nell’entusiasmo del post Concilio, papa Paolo Vi parlò a più riprese del “mondo nuovo”, categoria con cui intravedeva tutte le possibilità di bene, di giustizia e di sviluppo nella società di allora.
Oggi papa Francesco si ricollega a quel termine rileggendolo nell’ottica della figura evangelica del Buon Samaritano. È questa, infatti, la chiave di lettura con l’enciclica “Fratelli tutti” guarda ai problemi di questo tempo.
Dal sé al noi
Lo stile – ha aggiunto mons. Dosi - è quello della prossimità che ci fa vedere nell’altro non un nemico, ma un fratello. Solo questo approccio ai problemi – ha detto – aiuta ad andare oltre ma cultura dello scarto e dell’indifferenza. Dal sé nasce il noi, quei “molteplici noi” che sono le realtà della famiglia, della scuola, della società politica, delle associazioni e dell’intera famiglia umana.
Questo modo di leggere la realtà accompagnava papa Francesco anche nell’enciclica “Laudato si’”, del maggio 2015, in cui lo sguardo era indirizzato, nell’ottica dell’ecologia integrale, verso il mondo ferito e la salvaguardia del Creato, dono di Dio per l’umanità.
Pubblicato il 10 luglio 2021
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