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La Polis oltre la pandemia

polis oltre la pandemia

“La politica non deve utilizzare la paura per ottenere consenso. La grossa tentazione, per chi esercita il potere, è quella di alzare strumentalmente la paura per dominare il popolo”. Sono le parole del dott. Pierluigi Castagnetti, presidente della Fondazione Fossoli, già vicepresidente della Camera, collegato in rete da Reggio Emilia, presente all’incontro “La polis oltre la pandemia”, il 14 maggio, organizzato dall’Ufficio Pastorale Scolastica della diocesi di Piacenza-Bobbio. Al meeting hanno partecipato la dott.ssa Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza, il dott. Enrico Corti di Cives, il prof. Marco Senaldi, docente di filosofia e Maria Elena Conta, studentessa. Ha coordinato gli interventi la prof.ssa Carla Danani, docente di filosofia Università degli studi di Macerata.

UNA ECOLOGIA DELLA SICUREZZA

“Ci sono paure - ha aggiunto Castagnetti - come quella del futuro, dell’altro, del diverso che appartengono alla sfera politica. A far crescere il livello della paura poi oggi ci sono oggi le fake news e l’enfatizzazione mediatica delle notizie”. Tutto ciò - per il già vice-presidente della Camera - creano uno stato d’ansia notevole e quando la politica cavalca queste cose non è corretta, e non ama le persone. “Cosa deva fare invece politica?”. Si è chiesto Castagnetti. “Bisogna pensare a delle modalità con cui si costruisca una ecologia della sicurezza. Quindi è importante non creare uno stato d’assedio, non delle leggi speciali, ma far nascere una ecologia, cioè una condizione ambientale che trasmetta sicurezza attraverso la collaborazione tra potere locale ed enti nazionali. Inoltre è necessario promuovere campagne massicce nella scuola di educazione alla convivenza e alla fraternità”.

UNA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA CHE RIPONDA ALLA GENTE

Non compete a me, deve chiedere a qualcun altro”. Sono - per Enrico Corti - delle frasi che esprimono le patologie croniche delle amministrazioni pubbliche che, durante la pandemia, sono state superate in meglio dalla sanità locale. “Abbiamo visto tutti gli operatori sanitari rispondere concretamente alle domande dei cittadini, rischiando di persona e mettendosi in gioco”.

Si deve creare - per Corti - una cultura della funzione pubblica diversa, migliorarla a tutti i livelli, e concepire l’amministrazione come risposta vera ai problemi della gente con una operatività immediata.

UMANIZZARE I RAPPORTI

Anche per la dott.ssa Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza, bisogna umanizzare il rapporto tra la parte amministrativa e l’esigenza della cittadinanza.

“Nel pieno lockdown - ha sottolineato - abbiamo capito che le richieste delle persone erano quelle di poter dialogare, di sentire una parola amica. Si sono attuati una serie di servizi come le telefonate agli anziani, con le persone sole, per far sentire la vicinanza del Comune. È necessario però che questa prossimità diventi quotidiana, per mettere la persona al centro, instaurare un dialogo per dominare le paure, trovare soluzioni e dare prospettive per il futuro”.

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Nelle foto: in alto, da sinistra, Patrizia Barbieri, Carla Danani, Maria Elena Conta, Marco Senaldi, Enrico Corti; sopra, Pierluigi Castagnetti collegato in rete.

INEGUAGLIANZE SOCIALI

“Negli stati dove si è raggiunta una uguaglianza forzata, come nei regimi comunisti, - ha evidenziato Marco Senaldi - la prima vittima è stata proprio la libertà che si è ridotta a dei margini infinitesimali. Dove, invece, dove ha regnato la dottrina liberista si è lasciato spazio a gravi ineguaglianze sociali. Nel 2018, prima della pandemia, - ha puntualizzato Senaldi - il report di un pool di economisti mondiali, metteva in luce la problematica dell’ineguaglianza globale cresciuta a livelli preoccupanti. Quarantadue persone posseggono un capitale che equivale a quello di 3 miliardi e 700 milioni di esseri umani. Sembrerebbe un dato fantascientifico, che esce da un film, ma purtroppo è vero. Tutto ciò deve farci riflettere”.

DISOMOGENEITÀ TRA LE SCUOLE

“Dal mio punto di vista di studentessa liceale - ha affermato Maria Elena Conta - la pandemia ha portato cambiamenti radicali. Ci sono state delle disomogeneità tra le scuole in Italia. Alcune estremamente organizzate rapide e reattive, mentre altre con più problemi. Si però valutato sufficientemente l’aspetto psicologico degli studenti? Ritengo che ci siamo sentiti un po’ smarriti e poco interpellati, ma travolti da decreti improvvisi”.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 16 maggio 2021

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