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Ad Alice Chiozza il titolo di Alfiere della Repubblica

chiozza

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 28 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” a giovani che nel 2020 si sono distinti per l’impegno e le azioni coraggiose e solidali, e rappresentano, attraverso la loro testimonianza, il futuro e la speranza in un anno che rimarrà nella storia per i tragici eventi legati alla pandemia.
Accanto ai 28 Attestati d’onore sono state assegnate anche tre targhe per azioni collettive, che traggono anch’esse ispirazione dai valori di altruismo e dal profondo senso di responsabilità, in questo periodo di emergenza sanitaria. 
Tra i premiati c’è anche una giovanissima piacentina, Alice Chiozza, 18enne studentessa del “Gioia”.

Le congratulazioni del sindaco Barbieri


“Un riconoscimento che rende orgogliosa la comunità piacentina”, racchiudendo “la consapevolezza di quanto sia stata e continui ad essere determinante, nella crisi pandemica, la generosità di chi si spende per gli altri, perseguendo con coraggio e sensibilità il bene della collettività”. Così il sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri commenta il titolo di “Alfiere della Repubblica” di cui è stata insignita anche la 18enne Alice Chiozza, studentessa del liceo Gioia e volontaria nella pattuglia di Protezione Civile dell'Agesci, eprimendole le più sentite congratulazioni e i ringraziamenti a nome di tutta la comunità.
“Il valore dei giovani, nel generoso e determinato impegno che dimostrano a sostegno degli altri, spendendosi con responsabilità ed altruismo a favore delle persone in maggiore difficoltà e solitudine”, sottolinea il Sindaco Barbieri, “è un dono che non dev'essere disperso, ma costituisce un esempio di solidarietà e coesione per noi tutti, di cui dobbiamo essere orgogliosi e grati”.

Le motivazioni del riconoscimento

“Per l’impegno e la generosità con cui ha prestato il proprio servizio volontario nella pattuglia di Protezione civile dell’Agesci di Piacenza. Grazie al suo lavoro organizzativo e di coordinamento tanti scout sono riusciti ad alleviare le difficoltà di persone costrette a casa e in stato di bisogno. Fin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria ha cercato di rendersi utile per la comunità. Appena le è stato possibile, ha offerto con generosità il proprio servizio volontario alla pattuglia di Protezione civile dell’Agesci di Piacenza, dove ha svolto un notevole lavoro organizzativo, aiutando a distanza altri volontari sul campo e gestendo i turni”.  “La provincia di Piacenza è stata tra le più colpite nella prima ondata della pandemia, e gran parte dei servizi erano rivolti a soddisfare le necessità delle persone costrette in casa. Alice era consapevole di non poter intervenire direttamente sul campo, in quanto minorenne, tuttavia il suo contributo costante è risultato molto prezioso, per l’opera dei volontari e per quanti si sono trovati ad affrontare le difficoltà maggiori e la solitudine“.

cento

Sopra, Aruna Rossi.

Un' altra emiliana tra gli Alfieri della Repubblica

Anche Aruna Rossi, 18 anni, residente a Cento (FE) ha ricevuto il titolo di Alfiere della Repubblica per la passione con cui si è dedicata, insieme agli amici del gruppo Agesci di Cento, al dialogo con gli anziani costretti all’isolamento a causa della pandemia. Il dialogo si è sviluppato nella forma epistolare, dando vita al progetto “Amici di penna” e facendo emergere nell’incontro tra generazioni una grande ricchezza di contenuti e sentimenti;
Il suo gruppo Agesci collabora già da qualche anno con il Comune di Cento, in provincia di Ferrara, “adottando” gli anziani che partecipano ai progetti di integrazione socio-sanitaria. Quando è sopraggiunta l’emergenza per la pandemia ed è diventato impossibile l’incontro diretto, i giovani hanno cercato un modo alternativo per far giungere la propria voce ai “nonnini” del territorio e per tener loro compagnia in un momento tanto delicato e difficile. Aruna si è impegnata con gli altri componenti del suo gruppo a intraprendere uno scambio epistolare con questi amici anziani e a proseguirlo nelle settimane del lockdown. E’ nato così il progetto “Amici di penna”: una modalità con cui è stato possibile un dialogo in sicurezza, senza il ricorso a quegli strumenti digitali che sono ostici per molti anziani. Per ricchezza di contenuti e di sentimenti, lo scambio di racconti e di storie è andato anche al di là di una semplice conversazione e ha offerto la gioia di un incontro più profondo tra generazioni.

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Pubblicato l'11 marzo 2021

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