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Edoardo Cappellano promosso Generale di Brigata dei Carabinieri

Generale

Edoardo Cappellano, da 25 anni a Piacenza, ha ricevuto, in questi giorni, la prestigiosa promozione a generale di Brigata dei Carabinieri nella riserva, a decorrere dal 2016.
Figura di spicco nel contrasto della criminalità, Cappellano è noto a Piacenza e in provincia per avervi prestato servizio dal 1996 al 2016. Il generale Edoardo Cappellano è stato Comandante del Reparto Operativo di Piacenza e al Comando Provinciale, con funzioni di Vice Comandante.
È stato definito un servitore dello Stato tenace e testardo. Catanese, 62 anni, figlio di un appuntato dell’Arma, prima di arrivare a Piacenza ha svolto importanti incarichi di comando in territori d’Italia ad alto tasso di criminalità organizzata e comune. È stato impegnato in prima persona in fatti di reato di gravità regionale e nazionale. Dalla sanguinaria guerra di mafia a Palermo a quella nell’agrigentino derivata dalla scissione Stidda-Mafia; nel Veneto per il contrasto della Mala del Brenta capeggiata da Felice Maniero, a Caltanissetta ed infine a Piacenza.
Nel periodo piacentino Cappellano si è distinto per la risoluzione di tanti casi di efferati omicidi, rapine, associazioni a delinquere dedite alle estorsioni ed al traffico di armi e stupefacenti.
Ha coordinato la prima indagine antimafia in Piacenza, l’operazione Grande Drago, 35 arresti per associazione mafiosa, droga ed estorsione in provincia di Piacenza, Cremona e Crotone.
Grazie a questa attività, proseguendo le indagini sulla medesima cosca mafiosa “Grande Aracri” e utilizzando i riscontri e l’attività informativa raccolta durante l’operazione Grande Drago, nel 2015 è stata definitivamente sgominata questa associazione a delinquere con 147 persone del Nord e Sud Italia rinviate a giudizio (Operazione Aemilia).
Molte le attestazioni di merito: Cappellano  è  Cavaliere e Ufficiale al Merito della Repubblica, Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare altamente meritevole, Medaglia Militare d’Oro al Merito di Lungo Comando.
“Dedico questa mia promozione a Generale di Brigata dei Carabinieri  - ha dichiarato Edoardo Cappellano - a mio padre, che fu Appuntato dei Carabinieri, alla mia famiglia ed agli ex collaboratori dei miei lunghi anni nell’Arma in Italia e a Piacenza”.

ECCO LA STORIA DEL GENERALE EDOARDO CAPPELLANO
Generale di Brigata dei Carabinieri CAPPELLANO Edoardo.

Comandante del Reparto Operativo Carabinieri di Piacenza dal luglio 1996 all’ottobre 2007, a seguire e sino al settembre 2016 al Comando Provinciale di Piacenza, con funzioni di Vice Comandante.Nato nel 1957 in Belpasso (CT).  Figlio di un appuntato dei Carabinieri.
Arruolato nell’Arma nel 1978. Promosso capitano ad appena 25 anni.
Dopo la Scuola Ufficiali di Roma, veniva destinato in Palermo, dove, al comando del Nucleo Operativo di Palermo-Piazza Verdi, ha affrontato e contrastato la violenta guerra di mafia  (1978–1984), operando nei quartieri tra i più malfamati della città (Brancaccio, Vucciria, Ballarò, Capo, Kalsa, Falsomiele, Oreto, ecc.).

Principali incarichi ricoperti:
-    Cte Nucleo Operativo Compagnia Carabinieri Palermo Piazza Verdi
-    Cte 1^ Sezione Nucleo Radiomobile Gruppo Carabinieri Palermo
-    Cte s.v. Compagnia Carabinieri di Monreale (PA), sostituiva il cap. Mario D’Aleo, ucciso in un agguato mafioso
-    Cte Compagnia Carabinieri Licata (AG)
-    Cte Compagnia Carabinieri Chioggia S. (VE)
-    Cte Compagnia Carabinieri Caltanissetta (CL)
-    Cte Reparto Operativo Carabinieri Piacenza
-    Cte Provinciale Carabinieri sede vacante Piacenza.
Dal 1978 gli sono stati assegnati incarichi di delicata attribuzione, al comando di reparti con gravose responsabilità penali/civili/militari con alle dipendenze consistente personale, mezzi, emolumenti e materiali.

Ha affrontato numerosi trasferimenti per servizio disposti d’autorità.
Assegnato in sedi di servizio ad alto tasso di criminalità organizzata e comune, ove è stato impegnato in fatti reato di gravità regionale e nazionale, qui sintetizzati —PALERMO (ago. 1978-ott. 1984)
Comandante del Nucleo Operativo della Compagnia CC Palermo piazza Verdi, in zona disagiata, in ambienti operativi caratterizzati da ricorrenti fenomeni di criminalità organizzata e comune, con frequenti ripercussioni in ambito nazionale, è stato impegnato in  centinaia di omicidi dolosi tra cui :
•    stragi di mafia a Palermo.
•    25.9.1979 omicidio del magistrato Cesare Terranova e del maresciallo di Polizia Lenin Mancuso.
•    6.1.1980 omicidio di Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Siciliana.
•    4.5.1980 omicidio di Emanuele Basile, capitano dei Carabinieri.
•    27.6.1980 Strage di Ustica. Le vittime, o quel che ne restava, vennero portate per le successive indagini presso l’Istituto di Medicina legale di Palermo.
•    6.8.1980 omicidio di Gaetano Costa, Procuratore capo della Repubblica di Palermo.
•    10.10.1981 omicidio di Vito Jevolella, maresciallo capo dei Carabinieri.
•    30.4.1982 omicidio di Pio La Torre, segretario del PCI siciliano, e di Rosario Di Salvo, autista.
•    3.9.1982 Strage di via Carini: omicidio di Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale C.A. dei Carabinieri e Prefetto a Palermo, della moglie Emanuela Setti Carraro e di Domenico Russo, agente di Polizia.
•    13.6.1983 Strage di via Scobar, omicidio del capitano dei Carabinieri Mario D'Aleo, l’appuntato CC Giuseppe Bommarito ed il carabiniere Pietro Morici,
•    29.7.1983 Strage di via Pipitone Federico: omicidio con un'autobomba di Rocco Chinnici, capo dell'Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, di Mario Trapassi, maresciallo CC Salvatore Bartolotta, appuntato CC; di Stefano Li Sacchi, portinaio di casa Chinnici.
Qualcuno di questi delitti era stato commesso in territorio limitrofo a quello della Compagnia CC di Palermo Piazza Verdi, ma, per la loro assoluta gravità, che incideva sulla Sicurezza pubblica nazionale e locale, era incaricato in prima persona di innumerevoli atti ed adempimenti. Si consideri che gli Ufficiali CC effettivi ai Reparti territoriali, in Palermo, erano poche unità.
L’ 11 febbraio 1982 sarà scoperta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Palermo Piazza Verdi una raffineria di stupefacenti, a Palermo, in via Messina Marine, gestita dal mafioso Pietro Vernengo. Le successive indagini, avocate dal Nucleo Investigativo CC di Palermo, permisero di accertare che il laboratorio aveva una potenzialità di 150 chilogrammi di eroina al mese. La scoperta della raffineria consentì agli inquirenti di dare una precisa collocazione al clan dei Vernengo nel grande traffico degli stupefacenti.
— LICATA (28 ott. 1984 -7 sett.1988)

In quegli anni, mentre imperversava la Guerra di Mafia e i Corleonesi realizzavano la loro scalata a Cosa Nostra, un gruppo di criminali che non volevano più prendere ordini da nessuno decise di fondare a Palma di Montechiaro la Stidda,  una nuova organizzazione di stampo mafioso, contrapposta a quella tradizionale, fondata da Giuseppe Croce Benvenuto e Salvatore Calafato.
La guerra fu feroce e sanguinaria: in meno di cinque anni lasciò sul terreno quasi 500 morti ammazzati, tra le province di Agrigento, Caltanissetta e Siracusa. Cosa Nostra, incapace di capire da dove arrivava il pericolo, non riuscì a reagire: tutti i boss anziani vengono sterminati e la Stidda assunse una posizione egemone, se non assoluta, nelle storiche roccaforti di Porto Empedocle, di Canicattì, di Racalmuto, e dei Comuni nella giurisdizione della Compagnia CC di Licata: Palma di Montechiaro, Camastra, Ravanusa, Campobello di Licata.
In questo contesto, Comandante della Compagnia Carabinieri, in zona disagiata, in ambienti operativi caratterizzati da ricorrenti fenomeni di criminalità organizzata e comune, con frequenti ripercussioni in ambito nazionale, ha coordinato in prima persona indagini su numerosi omicidi di mafia, estorsioni, intimidazioni, avvenuti nel territorio di competenza, operando anche in collaborazione con il maresciallo m. Giuliano Guazzelli, del Nucleo Investigativo CC di Agrigento, e il  P.M. Rosario Livatino (*) , in seguito trucidati in attentati mafiosi. In particolare, quest’ultimo venne colpito perché intralciava gli affari degli stiddari di Canicattì e di Palma di Montechiaro.
Nello stesso periodo, il richiedente diede forte impulso alla lotta all’abusivismo edilizio sulle coste di Licata e di Palma di Montechiaro, favorendo il sequestro di decine di immobili costruiti contro ogni norma edilizia.
Nel comune di Campobello di Licata ed in Roma svolse indagini su un traffico internazionale di armi da guerra ed armi pesanti, compresi carri armati, ad opera di un insospettabile armiere, Messina Giuseppe.
— CHIOGGIA (12 sett. 1988 - 11 agosto 1993)

In quel periodo la mala del Brenta era in piena espansione. Maniero Felice, di Campolongo maggiore, ed i suoi associati (in prevalenza residenti nel territorio della giurisdizione della Compagnia CC di Chioggia sottomarina) si dedicavano dagli omicidi alle rapine, dalle estorsioni e l'usura al riciclaggio, dal traffico di eroina ai sequestri di persona, al traffico di armi dalla vicina Jugoslavia, all’epoca scenario di guerra.
Comandante della Compagnia Carabinieri in ambienti operativi caratterizzati da ricorrenti fenomeni di criminalità organizzata e comune, con frequenti ripercussioni in ambito nazionale, coordinava in prima persona indagini di p.g. su numerosi omicidi e tentati omicidi, rapine aggravate, estorsioni, traffico di stupefacenti e servizi di prevenzione.  
•    30.6.1989 Coordina indagini su tentato omicidio di Frezza Paolo, avvenuto in Dolo
•    4.11.1989 arresto di Coccato Giovanni, mala del Brenta.
•    23.12.1989 Coordina indagini circa sparatoria avvenuta a Sandon di Fossò.
•    17.3.1991 Coordina indagini sul tentato omicidio ai danni di due Carabinieri e rapina pluriaggravata avvenuta in Vigonovo.  
•    2.11.1991 Coordina indagini su omicidio doloso di Martinello Renato, avvenuto a Camponogara.
•    21.11.1991 Coordina indagini sull’attentato contro caserma Carabinieri di Campagna Lupia.
•    22.2.1992 Coordina indagini per tentato omicidio ai danni di militari Stazione CC Campagna Lupia in servizio di perlustrazione a Campolongo maggiore.
•    15.3.1992 dirige battuta alla ricerca di rapinatori che avevano ucciso guardia p. giurata e tentato una rapina pluriaggravata a furgone portavalori in Riviera del Brenta.
•    23.4.1992 Coordina indagini in relazione alla esplosione avvenuta in Valli di Chioggia. Criminali potenzialmente legati alla mala del Brenta avevano probabilmente provato l’efficacia di un bazooka contro la parete di un capannone abbandonato.
•    13.8.1992 Coordina indagini di p. g. in relazione all’omicidio doloso di Rampin, avvenuto a Vigonovo.
•    8.12.1992 e giorni seguenti. Coordina il soccorso alle popolazioni per l’alluvione e l’esondazione dei fiumi Brenta ed Adige e loro affluenti nei Comuni di Chioggia, Cavarzere e Cona. Evacuazione di parte delle frazione di Cà Bianca e località Sista Comune di Cona.
•    25.5.1993 coordina le indagini su duplice omicidio doloso in Pianiga di Dolo.
•    Coordina azione di contrasto alla criminalità, inserita nella marineria di Chioggia dedita ai furti di vongole negli allevamenti della foce del Po, che sfociò nell’omicidio doloso di un pescatore chioggiotto.
•    Maggio-sett. 1992 Coordina la organizzazione e lo svolgimento in Chioggia del Raduno della Associazione Nazionale Carabinieri, che ha avuto la presenza del Comandante Generale dell’Arma, della Banda dell’Arma dei Carabinieri, di migliaia di soci provenienti da tutta Italia e la inaugurazione del Monumento al Carabiniere, di mostre ed altre iniziative collaterali.
— CALTANISSETTA (21 agosto 1993-28 luglio 1996)
Comandante della Compagnia Carabinieri, in zona disagiata, in ambienti operativi caratterizzati da ricorrenti fenomeni di criminalità organizzata e comune, con frequenti ripercussioni in ambito nazionale, coordinava attività investigativa numerosi omicidi, rapine, attentati incendiari, ecc.
•    Partecipa all’operazione “Vespri siciliani” per il contrasto della criminalità organizzata in Sicilia.
•    8.1.1984 indagini di p.g. in relazione all’attentato alla Caserma Carabinieri di San Cataldo.
•    19.1.1994. Omicidio nelle campagne di San Cataldo di Gattuso Patrizia. Violentata e buttata in un pozzo da tre pregiudicati in seguito arrestati dopo laboriose indagini.
•    17.2.1994 coordinava una attività investigativa nei confronti di pericolosa organizzazione criminale di San Cataldo responsabile di numerosi omicidi, rapine, ed attentati incendiari, che si concludeva con l’esecuzione di 30 ordini di custodia cautelare e con il sequestro di armi e munizioni.
•    23.1.1994 Incendio doloso della auto privata del Comandante della Stazione CC di Caltanissetta Terrapelata.
•    Ottobre 1995 dirige servizi di O.P. per numerose eclatanti manifestazioni non autorizzate, con blocchi stradali, attuati dai cerealicultori.
•    11.1.1994 personale dipendente, su espressa sua indicazione, arresta a Montedoro (CL) un mafioso latitante inserito nell’elenco dei 100 più pericolosi d’Italia, Falcone Giuseppe, Cosa nostra clan Madonia.
•    Era responsabile della sicurezza sulla aula bunker, appena costruita a Caltanissetta allo scopo di ospitare i maxiprocessi alla cupola di Cosa Nostra palermitana ed alle cosche nissene (processo Strage di Capaci, Strage di via D’Amelio, processo Leopardo contro Vassallo Calogero + 115, Diego Aglietti + 53, Bulldozer e Santa Barbara). Era responsabile della predisposizione dei servizi di traduzione di centinaia di detenuti a grandissima sorveglianza e comuni da Caltanissetta a Palermo e da  Caltanissetta a Torino/Catania/Palermo/Roma.

— PIACENZA
Giunto nel luglio del 1996, quale Comandante del Reparto Operativo.
Si citano le principali operazioni del Reparto Operativo di Piacenza, tutte concluse con l’identificazione e l’arresto/deferimento dei responsabili,:
−    1996
•    omicidio doloso di LILA Flamur, maturato in ambienti della prostituzione albanese. Fermato l’autore connazionale;
•    omicidio doloso di CAVICCHIA Irmano, una sparatoria avvenuto nel corso di uno compravendita di cocaina. Arrestati gli autori.
−    1999
•    operazione Serial robber (arresto di un pluripregiudicato per tentato omicidio doloso e per 34  rapine commesse  ai danni di farmacie)
−    2000
•    omicidio doloso di PONCE Betty, maturato in ambienti della prostituzione albanese.
•    operazione IGOR (17 arresti per droga e riciclaggio di auto rubate),
•    omicidio doloso di RUGGERI Camillo,
•    duplice omicidio doloso FARABEGOLI-FAIOLI,
−    2001
•    operazione Orrore (arresto di un pregiudicato per occultamento e vilipendio di cadavere, tentata estorsione, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti).
•    Arresto di un temibile latitante calabrese, responsabile di un omicidio doloso commesso a Bova Marina (RC).
−    2002
•    operazione Cyrano (arresto del responsabile di 4 rapine a farmacie);
−    2003
•    rapina pluriaggravata ad Ufficio postale e tentato omicidio del maresciallo CC. Vincenzo Fumaio, Comandante della Stazione CC di Carpaneto piacentino, arresto dei responsabili;
−    2004
•    operazione Grande Drago, 35 arresti per associazione mafiosa, droga ed estorsione in provincia di Piacenza, Cremona e Crotone. Grazie a questa attività, proseguendo le indagine sulla medesima cosca mafiosa “Grande Aracri” ed utilizzando i riscontri e l’attività informativa raccolta durante l’operazione Grande Drago, nel 2015 è stata definitivamente sgominata questa associazione a delinquere con 147 persone del Nord e Sud Italia rinviate a giudizio (Operazione Aemilia);
•    operazione S. Gregorio Magno, denunciati due abili truffatori che spacciavano titoli cavallereschi falsi, utilizzando anche il nome del Vescovo di Piacenza-Bobbio;
•    omicidio doloso di  TADINI Giuseppe, il cui cadavere è stato rinvenuto in un bosco  e per la quale sono state raccolto incontrovertibili elementi contro la moglie che, dopo un lungo interrogatorio notturno, confessava;
•    omicidio doloso di  TORREGIANI Gian Camillo, il cui responsabile veniva identificato, ma braccato, si suicidava;
•    operazione Tuono bianco. Arresto di 11 pregiudicati per narco-traffico in Val d’Arda e nelle province di Parma e Cremona.
−    2005
­    operazione  Smechereii, Arrestata la banda che il 27 novembre 2003 aveva assaltato con un escavatore il Mercatone Uno di Rottofreno e bloccato la via Emilia e le altre strade d’accesso con numerose auto rubate.
•    operazione Landi, Recuperato un dipinto di elevato valore artistico-storico attribuito a Gaspare Landi, rubato il 30 novembre 1971 dal Museo della Chiesa della Collegiata di Castell’Arquato
•    operazione Santabarbara. Armi in vendita on line. Arrestato un italiano e denunciati due persone per detenzione illegale d’armi da guerra. Sequestrato il più consistente quantitativo di armi e munizioni rinvenuto in Piacenza. Oltre a pistole, munizioni, baionette, caricatori, silenziatori, polvere da sparo ed altro materiale, anche una mitragliatrice MG 42 originale della II Guerra Mondiale, perfettamente funzionante, con il relativo munizionamento e canne di ricambio; un fucile semiautomatico Garand cal. 308 Winchester nuovo di arsenale, con relativo munizionamento; una pistola Maser C96 cal. 9 parabellum, in ottimo stato e perfettamente funzionante; un fucile mitragliatore d’assalto AR 70/90 cal. 5,56 NATO con relativo munizionamento, nonché alcune canne per mitragliatore automatico Beretta mod. 38 (MAB). Tra il materiale rinvenuto vi erano anche vari caricatori per fucile d’assalto BM59 (FAL), canne per fucili di produzione svizzera e del moschetto 91 e munizionamento antico e raro.
•    operazione Houdini, sgominata banda specializzata in truffe seriali ai danni di aziende agricole. Sei denunciati per truffa ed evasione fiscale.
•    operazione Lupa, sgominata una banda di pericolosi rapinatori di banche e oreficerie;
−    2006
•    operazione Cittadella, due killer albanesi latitanti catturandi;
•    arresto a Roma di un albanese omicida.
−    2007
•    arresto in flagranza di un pregiudicato che aveva perpetrato un rapina ai danni di una tabaccheria. Sequestrata anche  l’arma utilizzata e la refurtiva
•    Operazione “Merlino”. Sventato un omicidio, arrestate 45 persone, sequestrati 2 kg di cocaina, 21 kg di hashish,  € 60.000 in contanti, 12 armi da fuoco e il relativo munizionamento. Denunciati 168 persone e da 710 segnalate quali assuntori di sostanze stupefacenti.
•    operazione “Nembo”: arrestato un estorsore,
•    operazione “Rivincita”. Deferite 83 persone dedite a furti di automezzi pesanti, alla ricettazione delle merci, truffa ed altri reati contro il patrimonio, sequestrati capannoni, semirimorchi, trattori stradali e recuperare refurtiva per un valore complessivo di tre milioni di euro.
ONORIFICENZE

−    dal Presidente della Repubblica dell’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”,
−    dal Presidente della Repubblica dell’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”,
−    dal Presidente della Repubblica della Medaglia Mauriziana al Merito per dieci lustri di carriera militare altamente meritevole,
−    dal Ministro dell’Interno della Benemerenza per l’emergenza dell’alluvione del 2000, per aver coordinato operazioni di soccorso e protezione civile in Piacenza e provincia,
−    Medaglia Militare d’Oro al Merito di Lungo Comando,
−    Croce d’Oro per Anzianità di Servizio Militare,
−    Croce Rossa italiana della Medaglia Commemorativa Missione internazionale in Iraq 2003-2006,
−    medaglia NATO per il servizio prestato nelle operazioni in relazione al Kosovo (ottobre 1999-ottobre 2000);
−    medaglia NATO per il servizio prestato nelle operazioni in relazione ai Balcani (gennaio 2005-giugno 2005).
RICOMPENSE

−    due ricompense per operazioni di servizio,
−    il riconoscimento dalla Amministrazione comunale di Carpaneto Piacentino, nel 2003, per l’arresto dei responsabili della efferata rapina all’ufficio postale e del contestuale tentato omicidio del Comandante della locale Stazione Carabinieri,
−    l’Elogio dal Comandante della Regione Carabinieri Emilia Romagna, nel 2004, per l’operazione di servizio “Grande Drago”, che ha sgominato un temibile sodalizio mafioso nelle province di Piacenza, Cremona, Crotone e Reggio Emilia;
−    il compiacimento conferito il 30 marzo 2010 dal Comandante della Regione Carabinieri Emilia Romagna per aver sgominato otto sodalizi criminali dediti al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.Ha svolto operazioni di soccorso in Campania per il sisma del 1980.
Ha personalmente coordinato numerose operazioni di soccorso, tra cui ama ricordare in particolare due delle più difficili. Il trasferimento di notte, tramite aerei militari, di un bambino dalla Sicilia a Parigi per un intervento chirurgico urgente e quello di una donna, in attesa di trapianto di fegato, prelevata da un elicottero dei Carabinieri sulle montagne venete, ove stava trascorrendo un periodo di riposo, per giungere in tempo all’ospedale di Padova.
Ha sostituito il Comandante Provinciale durante i periodi di assenza;
Ha rappresentato il Comando Provinciale Carabinieri :
−    presso la Prefettura di Piacenza, sulle possibili infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici della provincia di Piacenza e da attuazione ai Protocolli di Legalità;
−    nell’Ufficio Provinciale per la Sicurezza Personale;
−    nella Unità di Crisi della Protezione Civile della Prefettura di Piacenza;
−    nel Gruppo di Lavoro permanente, propedeutico per le riunioni di Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica;
−    nel Tavolo Provinciale di confronto contro la violenza alle donne, costituito presso la Provincia di Piacenza;
−    nelle riunioni per il Protocollo d’intesa per la prevenzione della criminalità in banca;
−    nella Sottosezione della Conferenza Permanente Provinciale per la valutazione della sussistenza delle caratteristiche e dei requisiti organizzativi e professionali degli istituti di vigilanza.
È stato membro permanente del Comitato Operativo per la Viabilità (C.O.V.), costituito presso la Prefettura di Piacenza, che si occupa di gestire le criticità e pianificare i piani di emergenza.
Ha svolto incarichi di docenza presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Piacenza e la Casa Circondariale di Piacenza per corsi di aggiornamento di polizia giudiziaria a favore di personale del Corpo dei Vigili del Fuoco e della Polizia Penitenziaria.

È sposato con Giovanna Nigido, docente di Scuola dell’Infanzia, che l’ha sempre seguito nei vari trasferimenti, ed ha due figli, Manlio e Cesare.
in 20 anni di permanenza nella provincia di Piacenza, oltre che essere diventato il punto di riferimento per i cittadini , ha fornito un contributo all’Ordine ed alla Sicurezza pubblica apprezzato dalle Autorità e dalla popolazione.

Pubblicato il 4 gennaio 2020

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