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Il cristiano è un operaio di Dio

«Impresa Orante» in San Raimondo 

Iosito

“Il cristiano è un operaio di Dio. Il lavoro – anche nei gesti più semplici, come preparare il sugo per la famiglia – per il cristiano significa partecipare all’opera di Dio, rendere all’altro il dono di Gesù e di me stesso”. Il monastero benedettino di San Raimondo con la madre abbadessa Maria Emmanuel Corradini ha ospitato la prima contemplatio di “Impresa Orante”, l’esperienza nata a Torino per mettere al lavoro la preghiera e, in particolare, la preghiera del rosario, dentro ai luoghi di lavoro, così da portare conforto e pace laddove c’è fatica e depressione, energia e speranza dove c’è rassegnazione.
La proposta dal 2015 ad oggi si è diffusa dal Piemonte alla Toscana, al Veneto, alla Lombardia e all’Emilia. La giornata al monastero benedettino è stata occasione per riflettere su cosa vuol dire portare la dimensione contemplativa nel lavoro e per vivere la contemplazione aiutati dal carisma delle monache. San Benedetto voleva che i suoi monaci lavorassero per sostenere i monasteri, sempre tenendo presente però che il primo lavoro, per un cristiano, è la preghiera. Nessuna antitesi dunque tra azione e contemplazione, quanto un continuum. San Benedetto nella Regola raccomandava di trattare gli attrezzi del lavoro con la stessa cura dei vasi dell’altare. Il problema di oggi è invece che la centralità di Dio è stata offuscata. Il lavoro ha perso ogni limite d’orario. L’azione soffoca la vita spirituale e quella comune, di cui la persona ha altrettanto bisogno. L’invito di madre Maria Emmanuel è quello di “custodire il cuore”. “Piedi per terra e sguardo al cielo”: così ha sintetizzato l’essenza della vita mistica.
“Impresa Orante” vuol essere un “attrezzo” speciale per tornare a vivere l’economia e la finanza come servizio alla persona. In ufficio, in laboratorio, in azienda, in negozio, invita a dedicare tempo una volta alla settimana alla recita del rosario. Nessuna bacchetta magica per far sparire i problemi. Ma – come hanno detto alcuni degli “oranti” presenti alla giornata piacentina, accompagnata dall’assistente spirituale don Danilo Magni dei Giuseppini del Murialdo – uno spazio per ritrovare il senso del lavoro, della fatica, per affidare problemi e persone, per non farsi schiacciare dal peso delle responsabilità e dei fallimenti.

Pubblicato il 30 aprile 2019

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