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«Una fabbrica è come una Cattedrale»

La messa del Vescovo a Gariga con il mondo del lavoro

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La festa del lavoro arriva in anticipo a Piacenza: la messa dei Lavoratori, iniziativa della pastorale sociale e del lavoro della diocesi, è stata celebrata dal vescovo Gianni Ambrosio sabato 27 aprile, ospitata dallo stabilimento piacentino del Consorzio Casalasco del Pomodoro a Gariga di Podenzano.
Questa realtà, nata nel 1977 nel cremonese, oggi si estende sui territori di Rivarolo del Re a Cremona, Ghiara di Fontanellato a Parma, e Gariga a Piacenza. Nella nostra provincia è diventata un’importante realtà industriale, acquisendo marchi storici come De Rica e Arp.
Presidente del Consorzio è dal 2002 Paolo Voltini, che ricopre anche il ruolo di presidente di Coldiretti Cremona e presidente di Coldiretti Lombardia.

“Siamo una cooperativa fatta da agricoltori per gli agricoltori - ha ricordato Voltini in apertura -, con una crescita significativa nell’ultimo anno, e l’obiettivo di un’ulteriore crescita per quello successivo. Una realtà che valorizza la produzione del territorio, coinvolgendo centinaia di produttori e dipendenti, nella tutela del consumatore e soprattutto di chi vi lavora. Oggi vogliamo festeggiare il lavoro insieme, non rivendicando e inorgogliendoci per i risultati ottenuti, ma partecipando all’Eucarestia con la domanda aperta alla Chiesa di illuminare il cuore di chi lavora”.

“L’ultima volta che sono venuto qui - ha continuato il Vescovo - si temeva che questa realtà piacentina potesse essere dimenticata rispetto a quelle di altre province. Ma, seguendo ciò che il Signore desidera, cioè la collaborazione, sono arrivati dei buoni investimenti, ed è stato associato il mondo della produzione agricola a quello industriale e della commercializzazione all’estero, visto che il 75% dei prodotti viene esportato. Questo è davvero motivo di rendimento di grazie”.
Nell’omelia il Vescovo ha voluto spiegare il senso di questa festa del lavoro collegandola ai grandi avvenimenti di questi ultimi giorni: “entrando nello stabilimento e guardando la croce ho pensato all’altra croce che è rimasta in piedi mentre tutto crollava: quella di Notre-Dame di Parigi. Anche un’azienda somiglia a una cattedrale, perché chi lavorava al cantiere di Notre-Dame, o anche al nostro duomo di Piacenza, non avrebbe mai visto il suo lavoro finito, e aveva lo sguardo sempre rivolto al futuro e a Dio. Anche chi fa impresa e chi lavora deve saper sempre guardare al futuro e contare sulla collaborazione, sul lavoro di tutti, per costruire una grande opera che continui nel tempo”.

Tra gli organizzatori della giornata il dott. Massimo Magnaschi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, non ha fatto mancare i suoi ringraziamenti alla fine della celebrazione: “oggi una fragilità diffusa - ha ricordato - mina la fiducia nel futuro, e allora dobbiamo puntare sulla solidarietà, come sostegno nei momenti di bisogno e condivisione delle difficoltà; sulla comunità come capacità di lavorare insieme, perché oggi non è più il tempo delle chiusure; di solidarietà perché un’azienda che chiude è una sconfitta per tutti, e ha bisogno dell’impegno di ognuno di noi come cittadini”.

Anche il sindaco di Podenzano Alessandro Piva e l’europarlamentare Paolo de Castro sono intervenuti in chiusura: “questo distretto produttivo - ha ricordato Piva - è uno dei più importanti di Piacenza e provincia, con più di 2500 lavoratori: un paese dentro il paese. Il periodo che attraversiamo non è fra i più belli, molte aziende chiudono e dobbiamo far sì che questo non accada. Come ha ricordato il vescovo c’è bisogno di collaborazione: solo se le istituzioni, le aziende e i lavoratori collaborano insieme il lavoro può mantenersi vivo”.
“Anche l’Europa ha una grande responsabilità nello sviluppo e nella difesa della produzione agro alimentare - ha ricordato De Castro -, soprattutto per quanto riguarda la nostra realtà italiana, per cui questo settore ha un’importanza capitale. È nostro interesse creare una politica agricola che ci permetta di sostenere e mantenere realtà come questo consorzio, e questo dipende da quanto ci spendiamo a Bruxelles in un lavoro comune e mirato”.

Alberto Gabbiani


Pubblicato il 29 aprile 2019

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