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Don Bosco a Panama

L'esperienza di volontaria della Gmg di Chiara Gandolfi

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“Ho collaborato al servizio accoglienza dell’Universidad Catolica Santa Maria la Antigua. Ero nel settore A1, molto vicino al palco principale. È stato bellissimo, c’era tutto il mondo. Non mi vergogno ad ammettere che, ascoltando alcune canzoni in spagnolo durante le celebrazioni, mi è venuta la pelle d’oca», ci spiega entusiasta al telefono Chiara Gandolfi, la 17enne di Carpaneto reduce dall’esperienza di volontaria alla Giornata Mondiale della Gioventù di Panama. Chiara, studentessa dell’Istituto “Romagnosi”, dal 25 agosto vive nello Stato dell’America Centrale per l’anno di studio all’estero con Intercultura. Proprio perché vive lì ha potuto partecipare come volontaria, nonostante sia ancora minorenne.
Dalla Gmg non si porta via solo la maglietta con le bandiere dei vari Paesi disegnate dai coetanei incontrati in questi giorni. O il video della Papa mobile che passa vicino alla sua postazione, tra le urla “Esta es la juventud del Papa!”, “una delle frasi ricorrenti della Gmg, in cui tutti ci siamo riconosciuti”, dice. «Papa Francesco – ed è questa per lei l’eredità più grande – ci ha chiesto di essere degli influencer di Dio, come Maria. Anche se il momento che più mi ha commosso, forse perché la mia è lontana e mi manca molto, è quando alla Veglia ha parlato della famiglia, dell’importanza di avere degli adulti che siano punti di riferimento. E non mi aspettavo proprio che citasse don Bosco. Mi ha colpita al cuore: io ho fatto l’asilo "Don Bosco"!».
Proprio in occasione delle iniziative per il santo che credeva nei giovani, la parrocchia di Carpaneto ha organizzato una serata di incontro per i ragazzi, durante la quale ci si è collegati al telefono con Chiara da Panama. "Ti abbiamo molto pensato, a noi ha fatto bene sapere che eri lì e in qualche modo ci rappresentavi", le hanno detto don Giuseppe Frazzani e don Roberto Ponzini, parroco e vicario parrocchiale a Carpaneto. "È un'esperienza che consiglio a chiunque. Non succede tutti i giorni di respirare una Chiesa universale, condividendo la fede con tanti giovani che non conoscevamo".
"Per essere santi bisogna essere contenti", diceva don Bosco. È quanto ha vissuto in questi giorni Chiara. "Vedere tante persone felici, poter contribuire alla loro accoglienza, ha reso felice anche me. Ma anche dove sto vivendo io, a Cerro Punta, mi accorgo che le persone hanno molte meno cose però hanno sempre il sorriso sul volto".

Pubblicato il 30 gennaio 2019.

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