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I frutti del lavoro del carcere

Dalle fragole alla falegnameria: debutta "Ex novo"

serraok

Nella primavera 2019 arriveranno in alcuni supermercati piacentini le fragole biologiche prodotte nella casa circondariale delle Novate: si chiama “ex novo” ed ha il sapore di una rinascita attraverso il lavoro il marchio che la cooperativa “L’Orto Botanico” ha associato a questo ed altri progetti rivolti al mondo del carcere.
"Il lavoro è una dimensione fondamentale nel percorso del detenuto, non solo in termini di occupazione e retribuzione, ma di assunzione di responsabilità e di valore nella ricostruzione di una persona - spiega il presidente della cooperativa Fabrizio Ramacci -. Grazie al lavoro si torna a sentirsi utili, si impara un mestiere e si mettono le basi per ridurre il pericolo della recidiva una volta fuori”.
"L'Orto Botanico", grazie ad una convenzione con l'Amministrazione penitenziaria, ha avviato alle Novate la coltivazione di ortaggi, la produzione di miele e il nuovo settore delle fragole, in campo e in serra, con un progetto innovativo di "vertical farming" che coinvolge l'Università Cattolica. Ma ha anche riattivato la falegnameria interna al carcere, rinnovando i macchinari e coinvolgendo alcune persone detenute in un corso di formazione con Enaip: le parrocchie che abbiano mobili da restaurare, affidandoli al laboratorio delle Novate, possono dare il loro contributo ad una pena che - in conformità all'articolo 27 della Costituzione - serva realmente alla rieducazione del condannato.

Pubblicato il 29 dicembre 2018.

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