Lo smartphone è una Ferrari
Il dottor Pellai il 9 a Piacenza per parlare di modalità dei social ed età evolutiva
“Ci sono personaggi che, mettendo in atto modalità bulliste, diventano delle star, sono invitati ovunque, piacciono proprio per il loro modo di essere.Così i ragazzi si domandano: come posso diventare popolare? Il grande tema però non è «cosa fa spettacolo», ma come si diventa grandi guardando gli adulti. E se gli adulti che indicano percorsi sono senza il senso del limite...”. Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, da papà e da ricercatore chiama i genitori a un sussulto di responsabilità nella gestione familiare dei social media. Non per demonizzare, ma per evitare derive da cui gli stessi adulti non sono immuni.
Alberto Pellai sarà protagonista della serata del 9 novembre alle ore 20 al Park Hotel in Strada Valnure a Piacenza dal titolo “Essere genitori reali in un mondo sempre più virtuale”. L’iniziativa è dell’associazione Link Lab, che - in sintonia con la sua “mission” (si occupa di mediazione familiare, counseling, orientamento scolastico e percorsi pedagogici) - desidera puntare l’attenzione in particolare sull’intreccio tra nuovi media e modo di vivere le relazioni.
“Fino a 15-16 anni i nostri figli hanno un cervello emotivo che è molto più potente del cervello cognitivo - spiega il dottor Pellai -. È la parte che ha bisogno e va alla ricerca di sensazioni forti, intense... Il sentire per gli adolescenti è prevalente sul pensare, per cui più facilmente si troveranno in condizioni che permettono loro di “sentire” la vita più che costruire valori e significati”.
I bambini ricevono in media il primo smartphone per la Prima Comunione. “Non sono pronti - avverte Pellai -. È come mettere in mano una Ferrari a uno che ha appena imparato ad andare in bicicletta”.
Pubblicato il 31 ottobre 2018
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