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Assetati d'amore

Intervista a Madre Emmanuel: è lei ad aprire la Grande Festa della Famiglia

MadreEmmanuel fdf

“La ferita d’amore si crea per un tradimento - e chi non l’ha provato nella vita, in tante forme? -, per la mancanza di una persona cara, per una malattia... Se non ci si ferma solo alla ferita che sanguina e si va in profondità, si vede che la ferita diventa la strada per gridare a Dio il proprio bisogno d’amore, di dare una risposta al dolore, alla fame di essere capiti, ascoltati.... È la bellezza che constato in certi colloqui: si viene per piangere sulla propria carne ferita e poco alla volta si scopre che, attraverso la mia carne ferita, posso iniziare un cammino spirituale, riacquistare una capacità di bellezza, di ascolto, di perdono, di benevolenza, che avevo lasciato perdere. Divento più attento a ciò che conta davvero. Non ho la soluzione, ma uno sguardo diverso sulla mia esistenza, uno sguardo di fede. Che è proprio ciò che manca agli uomini e alle donne di oggi”.

Amare ed essere amati: è la grande sete di cui tutti soffriamo. Ma attraverso quali strade cerchiamo di placarla? Parte dall’incontro tra Gesù e la Samaritana la meditazione “Assetata d’amore. Quale amore mi abita?” con la quale Madre Maria Emmanuel Corradini, abbadessa del monastero benedettino sul Corso, apre la decima edizione della Grande Festa della Famiglia giovedì 13 settembre alle ore 21 nella chiesa di San Raimondo.
Sull’edizione di domani de Il Nuovo Giornale, l’intervista a Madre Emmanuel, con la quale riflettiamo sull’amore, sulle ferite dell’amore e su cosa può davvero aiutarci a salvarci dalla tentazione del sospetto e dell’accusa nelle nostre relazioni.

Pubblicato il 12 settembre 2018

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