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Il Vescovo a Vercelli per Sant'Eusebio

La sua diocesi di origine lo ha festeggiato nel 50° di ordinazione sacerdotale

ambrosio e arnolgo

Un invito a vivere l'amore a Dio e ai fratelli con coraggio e con gioia, dentro i problemi e le difficoltà della vita, per essere uomini e donne di speranza e con lo sguardo rivolto in avanti: è l'appello che mons. Gianni Ambrosio ha rilanciato ieri celebrando la messa pontificale a Vercelli in occasione di Sant'Eusebio, patrono della sua diocesi di origine e di tutto il Piemonte. Per la prima volta - ha confidato mons. Ambrosio - ha presieduto una celebrazione nella Chiesa-madre della diocesi che lo ha generato alla fede e lo ha fatto nel cinquantesimo della sua ordinazione sacerdotale, invitato dall'arcivescovo Marco Arnolfo.
Nell'omelia, prendendo spunto dall'invito che Paolo fa a Timoteo, mons. Ambrosio ha richiamato l'importanza di restare fedeli a Cristo Risorto. La Resurrezione non è infatti un ricordo del passato, ma un "memoriale" che si ripete qui ed ora per chi vive con Gesù, sperimentando, in Lui, una vita nuova. È quel che ha vissuto e predicato anche Sant'Eusebio, primo Vescovo di Vercelli, nel 4° secolo, epoca in cui si stava affermando l'eresia ariana che non riconosceva la divinità di Gesù. Per gli intrecci dell'arianesimo con il potere politico, Eusebio subì persecuzioni e perfino l'esilio, ma non dimenticò mai i suoi "figli", come chiama i vercellesi nelle lettere che inviò alla comunità cristiana piemontese.
"Eusebio aveva ben compreso che con l'arianesimo la rivelazione cristiana veniva svuotata dal suo interno. Ha lottato con coraggio per aiutare a superare la tentazione sempre incombente di un cristianesimo vuoto, senza Cristo. Una tentazione - avverte mons. Ambrosio - che continua nella storia. Accogliamo allora l'esempio luminoso di Eusebio, torniamo al nucleo centrale della fede, viviamo la gioia del nostro essere uniti a Cristo e riproponiamo con coraggio questa fede che illumina tutta la vicenda umana. La fede cristiana non è mai a basso prezzo. Eusebio è un testimone della libertà che Dio ci ha donato". Coerente e coraggioso, il primo Vescovo di Vercelli ha saputo distinguersi anche per la sua capacità di dialogare con tutti. Per questo mons. Ambrosio ha richiamato alla "disponibilità ad essere accoglienti, siamo tutti bisognosi del reciproco aiuto" e alla collaborazione "per il servizio al bene comune".
Ha infine voluto ringraziare l'arcidiocesi di Vercelli - "questa Chiesa mi ha generato alla fede, formato, accompagnato, sostenuto" - e ricordato i Vescovi che ne hanno scandito il ministero sacerdotale.

(Foto dal sito Piemonte Oggi)

Pubblicato il 2 agosto 2018.

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