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Il grazie della diocesi al vescovo Antonio Mazza

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“Esprimiamo il nostro grazie per la sua vita donata alla Chiesa”: così si è espresso il vescovo mons. Adriano Cevolotto nella messa celebrata nella cripta della Cattedrale di Piacenza a 25 anni dalla morte di mons. Antonio Mazza, alla guida della diocesi dal 1983 al 1994. Mons. Cevolotto ha ricordato i principali passaggi del suo ministero: dal servizio alla Santa Sede fino al ministero episcopale a Piacenza - ha detto - è stato un tessitore di comunione.

Un impegno verso il mondo intero

Negli anni vissuti a “Propaganda fide”, l’attuale Dicastero vaticano per l’evangelizzazione dei popoli, ha seguito la formazione dei sacerdoti nei Paesi di missione per passare poi all’incarico di segretario generale dell’Anno Santo del 1975 con Paolo VI, nella stagione carica di tensione degli anni Settanta quando anche nella Chiesa sembravano prevalere gli strappi. Da qui, dopo il passaggio a Civitavecchia come vescovo, l’arrivo a Piacenza, diocesi che nel 1989 ha visto unirsi a Bobbio. La sua conoscenza della realtà bobbiese - ha precisato mons. Cevolotto - ha fatto sì che mons. Mazza si è impegnato per mantenerne l’integrità territoriale e valorizzarne la storia.


Il suo lavoro nel segno della comunione

Alcuni sue azioni pastorali, a partire dal Sinodo, vanno viste ancora oggi, al di là dei risultati, nel segno della comunione e per favorire l’attenzione alle intuizioni del Concilio Vaticano II. Gli effetti del suo episcopato - ha proseguito mons. Cevolotto - sono ancora sotto i nostri occhi. Con lui sono stati ordinati i primi diaconi e si è avviata la Casa Pellegrina che ha accolto i malati di Aids. Lo ha animato un profondo spirito missionario che lo ha portato insieme alla Chiesa piacentina-bobbiese in quegli anni ad affiancarsi a ogni uomo alla ricerca della sua strada. Proprio come ci insegnano i profeti nella Sacra Scrittura: nonostante tutte le resistenze che incontrano, proclamano senza stancarsi la fedeltà di Dio.

D. M.

Nella foto, la celebrazione della messa a ricordo di mons. Mazza.

Pubblicato il 17 marzo 2023

 

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