Nel ricordo di don Borea, il prete martire della Resistenza
Non dimentichiamo il sacrificio di don Borea, eroe della Resistenza. Don Giuseppe, nato a Piacenza il 4 luglio 1910, diventa cappellano della Divisione partigiana Valdarda guidata dal comandante Giuseppe Prati; dà il suo sostegno morale e spirituale ai giovani ribelli. Assiste i condannati a morte di entrambe le parti in lotta, raccogliendo spesso le ultime volontà e amministrando gli ultimi sacramenti. Catturato dai fascisti il 27 gennaio 1945, don Borea fu condannato a morte e la sera del 9 febbraio fu messo al muro. Rifiutate la sedia e la benda, il cappellano perdonò i suoi carnefici.
Per ricordare il sacrificio di questo sacerdote sono in programma alcune iniziative durante le quale verrà presentato il libro "Giuseppe Borea. Quando l'amore è più forte dell'odio" scritto da Lucia Romiti per le edizioni Il Duomo.
A Bedonia e a Bobbio il 17 agosto. Sabato 17 agosto alle ore 10.30 nella sala convegni del Seminario vescovile a Bedonia, mons. Lino Ferrari presenterà la figura di don Giovanni Battista Bobbio, medaglia d’argento al valor militare ucciso nel 1945 dalle truppe tedesche; l’ononimo nipote di don Giuseppe Borea racconterà la storia dello zio nella presentazione del libro a lui dedicato. La giornata proseguirà alle ore 15.30 con la celebrazione della messa ad Alpe. Due preti straordinari che hanno molti aspetti in comune; entrambi giovani parroci di paesi poveri di montagna prima e durante la guerra, entrambi cappellani di divisioni partigiane, entrambi fucilati da nazifascisti a pochi mesi dalla fine del conflitto, entrambi hanno pronunciato parole di perdono nei confronti dei loro carnefici.
Nella stessa giornata di sabato 17 agosto alle ore 18 a Bobbio, nella Sala Conferenze del Comune si presenterà il libro “Giuseppe Borea. Quando l’amore è piu forte dell’odio”. L’incontro vedrà l’introduzione del sindaco Roberto Pasquali e di mons. Pietro Coletto.
Pubblicato il 9 agosto 2019
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