Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Zuppi a Cives: la Chiesa cambia perchè la storia la fa cambiare

zuppi2

Il Cardinale Matteo Maria Zuppi è stato ospite dell’ultima lezione 2021 di Cives, il titolo dell’incontro “La Chiesa che cambia”. Anche papa Francesco in un suo discorso ricorda ai fedeli come vivere sulla terra significhi cambiare e che la perfezione diventa il risultato di molte trasformazioni. Non si tratta di seguire le mode, ma di essere coscienti che sviluppo e crescita sono le caratteristiche della vita terrena e umana, mettendo sempre al centro di tutto la stabilità di Dio. Ecco le osservazioni del cardinale Zuppi.

Dialogo con il mondo

“La Chiesa cambia perché la vita e la storia la fanno cambiare - dice il relatore -;  e perché sceglie lei stessa di trasformarsi, anche se qualche volta si limita a certificare i cambiamenti già avvenuti. Il rischio è quello di pensare e di essere ciò che non siamo più e di rivolgersi ad un mondo che non esiste più. Il Vangelo ci induce a cambiare e la grande sfida diventa quella di conservare il tesoro del suo messaggio. La Chiesa non può vivere per sé stessa, perché altrimenti finisce dimenticando che al centro di tutto c’è il Vangelo che parla agli uomini di oggi, la sua trasformazione avviene incontrando e stando in mezzo al mondo. Dobbiamo preoccuparci quando siamo sempre gli stessi, ciò che ci viene dato deve essere speso con un volto sempre nuovo perché lo scenario intorno è sempre diverso. La Chiesa deve vivere all’interno di questo mondo in un continuo dialogo ricordando che cambiare non significa assecondare ma mutuare la vita intorno, senza correre dietro alle mode ma parlando con il mondo”.

La presenza del Signore è già nel cuore degli uomini

“Oggi viviamo in un sistema estremamente individualista ed il Vangelo ci permette di scoprire il prossimo liberandoci da questa idea dalla logica divisiva e dalla indifferenza. La presenza del Signore - prosegue il card. Zuppi - è nel mondo e ciò significa non chiudersi perché conservandosi si rischia di perdersi. E' necessario comunicare il Vangelo al mondo intorno, perché il Signore ci chiede di voler bene e di farci voler bene, è necessario cambiare perché la vicinanza del Signore ci permette di scoprire la misericordia di Dio nella sofferenza di ciascuno e di non mettere sempre noi stessi al centro di tutto”.

Quali priorità

“Papa Francesco ci ha indicato alcune priorità, prima di tutto la conversione pastorale e missionaria - conclude Zuppi -; è necessario aprire le porte ed uscire, andando nelle periferie dove troviamo la presenza di Dio, senza restare arroccati, perché dietro ogni rigidità giace qualche squilibrio. Il programma da cui ripartire deve essere il Vangelo mettendosi in ascolto ed in cammino con le persone, confrontandosi con il mondo, liberandosi dall’idea di cristianità chiusa e monolitica. L’ascolto ci cambia aiutandoci a ritrovare le parole del Vangelo, quelle capaci di toccare il cuore di chi incontriamo e di sentire quello che sentono gli altri. E’ qui che la Chiesa deve trovare le risposte, vivendo il Vangelo insieme, la vera paura non è quella di cambiare ma di ripeterci”.

Stefania Micheli  

Ascolta l'audio

Pubblicato il 27 dicembre 2021

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies