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Marco Guzzi: la vita viene dall'ascolto

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“Eraclito ci diceva di non parlare come dormienti - ha spiegato Guzzi -. Si crede di avere delle opinioni, ma invece spesso si è pilotati dai media. I sondaggi sono ridicoli, il risultato dipende sempre dalla modalità delle comunicazioni delle settimane precedenti... Se si vive condizionati da tutto ciò, significa che si sta dormendo, che si è mossi dalle opinioni trasmesse dagli altri". È la provocazione lanciata da Marco Guzzi, poeta, scrittore, filosofo, docente universitario, fondatore dei gruppi “Darsi Pace”, intervenuto a Piacenza, l’11 settembre, nella basilica di Santa Maria in Campagna nell’incontro “Il tempo del risveglio. Non vedi che già sorge il nuovo giorno?”. Il meeting, organizzato dal movimento culturale “Darsi Pace”, ha visto la presenza di numerosi aderenti e simpatizzanti dell’associazione fondata da Guzzi.

Anche San Paolo - ha aggiunto il relatore - lo diceva: “È ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché ora la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti” (Lettera ai Romani 13,10). Adesso è l’ora del risveglio, l’adesso risuona con i caratteri specifici della nostra temporalità storica”.

Siamo ciechi nati

Per scoprire questo c’è bisogno - secondo Guzzi - di osservarsi e ascoltarsi dentro con calma e pazienza. “Abbiamo la coscienza confusa, - ha sottolineato - la nostra mente non è per niente unificata. Siamo dilaniati da paure, avversioni, desideri caotici e confusi. Siamo ciechi nati e non lo sappiamo. Crediamo che tutto ciò sia lo stato ordinario delle cose. Ma questo è, secondo le scritture, l’uomo vecchio, quello della caduta. Siamo terribilmente distruttivi e autodistruttivi. L’attuale scenario, che ci addormenta nei suoi incubi, è giunto però ad un punto fatale della storia”.

Un tempo per cambiare

Per il filosofo questa forma di umanità, che ha guidato la storia del mondo fino a qui, non può più proseguire ed è proprio in questo contesto che è nato, nel 1999, all’alba del nuovo millennio, il movimento “Darsi Pace”. “Dobbiamo avere la consapevolezza - ha puntualizzato il poeta - che siamo ad un bivio e dobbiamo cambiare. Anche papa Francesco, nella Laudato si’ al n. 61, afferma che siamo ad un punto di rottura in cui o cambiano oppure avremo i minuti contati. Stiamo entrando in una fase catastrofica, intesa nel significato etimologico della parola, come cambiamento di direzione e le cose si stanno manifestando in una maniera palese”.

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Cristianesimo: luce del mondo

Gesù afferma che siamo “la luce del mondo”. “È come se dicesse - ha sottolineato Guzzi - che se siete in comunione con me, il mondo fiorisce bene altrimenti si putrefà. C’è bisogno però di silenziare ogni nostro piccolo ego e mettersi completamente in ascolto. È il momento di un cristianesimo radicale che non conta i numeri, ma diventa voce profetica. Con questo risveglio possiamo far rifiorire questa terra desolata, dando vita ad una nuova forma di umanità più allegra, spirituale, artistica e poetica”.

Riccardo Tonna

Pubblicato l'11 settembre 2021

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