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Maria Pia Poggi, un lungo impegno per il Cif

Maria Pia Poggi con Manfredini e la Presidente Provinciale Giuseppina Barbieri Fagnoni

La vitalità, l’entusiasmo, ma anche la determinazione, la precisione nel raggiungere gli obiettivi, in ambito pedagogico, sono elementi di grande importanza. Maria Pia Poggi è riuscita ad incarnarli nella sua vita, terminata a 94 anni a poche ore di distanza dalla sorella Gianna che abbiamo ricordato nel numero scorso. Dalle ricerche di archivio al Centro Italiano Femminile di Piacenza fatte da Giuseppina Schiavi, ex presidente, e Anna Albertelli, che curava la segreteria ai tempi delle colonie e attività sociali dell'associazione, abbiamo avuto le notizie riguardanti l’impegno di Maria Pia nel CIF che si è diversificato in molti settori: Consigliere Provinciale dal 1982 al 1985, coordinatrice dei Centri diurni estivi di Veano e della Bellotta negli anni ‘80/’90, direttrice della Scuola materna privata INA- Casa di via Raineri negli anni ‘75-‘83.

La vita
Quella di Maria Pia è stata un’esistenza molto intensa. Primogenita di sette sorelle, era figlia di Giuseppe Poggi e della moglie Stefania, una famiglia nota negli anni Venti a Piacenza per il commercio dei formaggi. Maria Pia, nata nel 1925, sposa nel 1948, poco più che ventenne, Guido Bridelli, titolare di un’azienda di rimorchi e ribaltabili industriali. Donna decisa e attiva, rimasta vedova ancora in giovane età, ha cresciuto da sola i figli Giacomo e Stefano, allora studenti. Si è spenta il 26 maggio scorso e i funerali, insieme alla sorella Gianna, sono stati celebrati nella chiesa cittadina del Corpus Domini.

Il Centro estivo a Veano e la scuola materna Ina Casa
“Generosa, disponibile, affabile, allegra e, nello stesso tempo, precisa, professionalmente preparata negli aspetti pedagogici”. È il ricordo di Rita Parenti, ora 63 anni ed ex insegnante di scuola Media. “Ero una ventenne, giovane educatrice - prosegue - al Centro Diurno Estivo di Veano “Villa Alberoni” e la giornata veniva scandita con diverse attività che esploravano tutti i linguaggi: dal gioco, ai compiti, dai disegni alle riflessioni e al confronto”. Sono stati anni molto belli e intensi per Rita che porta nella memoria la figura di Maria Pia e il suo impegno per i bambini che, al Centro diurno estivo, passavano un’intera giornata in collina in una struttura con cucina attrezzata e la possibilità di svago e di gioco. Anche Alessandra Franchi, coetanea di Rita, docente della scuola media di Pontenure, ricorda Maria Pia come il “mito” della sua giovinezza. “Ogni occasione - afferma - era buona per fare un cartellone e per questo la prendevamo in giro bonariamente”. Dirigeva anche con passione la Scuola Materna di via Raineri - aggiunge - dove metteva sempre al centro di tutto i piccoli con le loro esigenze. “Si raccoglievano i bambini - continua Franchi - di tutta la città e dei paesi e, con il pullman, si raggiungeva la colonia di Veano. La giornata - racconta Alessandra-, con canti, giochi e attività varie, scorreva in un baleno e Maria Pia non era mai stanca.
A conclusione del Centro estivo si organizzava, ogni anno, una grande festa - ricorda Franchi - con i genitori a cui partecipavano anche il Vescovo e le autorità; nell’organizzazione di questo evento Maria Pia era il motore di tutto.

Maria Pia ha lasciato un segno
Rita ed Alessandra testimoniano la grande forza e personalità di Maria Pia che non lasciava nulla al caso e organizzava le attività dei Centri estivi e della Scuola materna con grande meticolosità. “Con Maria Pia - affermano - non ci si poteva mai annoiare e nulla era lasciato al caso”. Il ricordo, rimasto nel cuore, di Parenti e Franchi è bellissimo ed entrambe, sull’esempio di Maria Pia, si sono dedicate all’educazione dei giovani nella scuola. “Ci ha insegnato molto - proseguono - e non dimenticheremo mai il suo entusiasmo e la sua voglia di vivere”.

Riccardo Tonna

Pubblicato l'8 giugno 2020                                        

                                  

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