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99 anni per mons. Olimpio Bongiorni

bel mezzo busto di don Olimpio

Una domenica speciale, Coronavirus permettendo, per le comunità parrocchiali di Piozzano e Cantone, in Valluretta: il 7 giugno il loro parroco don Olimpio, pardon monsignor, Bongiorni compie 99 anni. Fra tanti lutti e funerali che hanno caratterizzato la tragica primavera della pandemia, questo compleanno è visto come una finestra di azzurro cielo; non saranno brindisi, né pranzi ma un applauso per tanta longevità vissuta col sorriso e in semplicità.
Don Olimpio è una meraviglia: riassume in sé la vivacità di un ragazzo, l'acutezza di un ricercatore, la fine intelligenza del filosofo, che, con l'arguzia e la sagacia del pensiero ne fanno un concentrato straordinario. Non solo decano dei preti della diocesi di Piacenza Bobbio, ma la sua longevità contempla anche il ruolo di parroco, eppoi è ancora un abile conducente. Con la sua bianca Kia, ogni domenica dalla casa parrocchiale di Pianello - dove vive insieme al parroco mons. Mario Dacrema, don Luigi Lazzarini e don Enrico Zazzali - raggiunge le anime delle sue parrocchie cui portare il messaggio del Vangelo con quella concretezza e attualità che la sua mente sa trasmigrare dal tempo di Gesù ai giorni nostri.
Ma più di tutto, caratterizza il contatto fra don Olimpio e le persone una straordinaria empatia e la freschezza del linguaggio.

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Nella foto, mons. Olimpio Bongiorni seminarista al collegio Alberoni

La scrittura gli è congeniale
Novantanove anni di età significano 74 di sacerdozio, un impegno costante verso gli altri, verso l'ascolto e non solo a predicare dal pulpito. A dare risposte ai bisogni dell'anima e e anche a quelli più materiali: come avere la chiesa, la strada, l'illuminazione pubblica, l'acqua potabile, l'oratorio per gli svaghi e gli incontri dei ragazzi, l'affresco per rinnovare la chiesa, per citarne alcuni. Le collettività di Bore e di Piozzano hanno conosciuto bene questo suo operare. I compaesani sanno bene come don Olimpio ha speso i suoi anni belli e ora spende anche quelli della "vecchiaia giovane" proposta da papa Francesco agli anziani ricordando in primis la sua "anzianità".
Unico ancora in vita della sua camerata al Collegio Alberoni, la Settantatreesima, ad essa ed ai suoi compagni di corso aveva dedicato un diario che ha accompagnato gli anni della tremenda seconda guerra mondiale. Un diario pubblicato recentemente per ricordare quel triste periodo alle nuove generazioni perché, ormai, i suoi coetanei se ne sono andati quasi tutti e non possono più raccontare.
La scrittura, agile e sobria, gli è congeniale, anche la lettura occupa parte del suo tempo e da essa trae riflessioni che riassume in libretti elargendo con essi pillole di saggezza. E così, al corposo volume La Settantatreesima 1939-1947 Diaro di un seminarista del collegio Alberoni negli anni della guerra (Parallelo45edizioni maggio 2017), don Olimpio si è nuovamente riscoperto scrittore producendo minipubblicazioni. La prima è intitolata Terapia del sorriso, terapia dell'amore (edizioni Il Nuovo Giornale 2018). ne è seguita una serie tematica iniziata nel 2019 che prosegue tuttora: Faccia da prete; Barzellette Proverbi Ironie; Il Matrimonio; La Gioia di ogni giorno; L'uomo di Dio, questo mistero; Cose… di questo mondo e Briciole… di pane vivo. Temi affrontati con la lievità dell'umorismo pur rispettando lo spessore del dettato filosofico o evangelico.
Siamo tutti curiosi di sapere cosa ci dirà nella predica di domenica 7 giugno durante la messa delle ore 8.30 a Cantone e in quella delle ore 10.30 a Piozzano.
Intanto buon compleanno don Olimpio e tante belle cose, le auguriamo che presto il suo amato cugino e mentore, il servo di Dio don Giuseppe Beotti vittima dell'odio verso il cristianesimo, possa presto godere della luce delle beatitudini.

Maria Vittoria Gazzola

Pubblicato il 5 giugno 2020

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