Il piacere delle «piccole cose», in sicurezza
Come procede la riapertura post-lockdown nei negozi di Piacenza
Bere un caffè al tavolino di un bar; farsi dare una spuntatina ai capelli; “una vasca” in centro per dare un’occhiata alle vetrine, e magari comprare quel libro o quella maglietta che ci piace: tutte cose che fino a qualche mese fa facevano parte della quotidianità di ognuno di noi.
Poi è arrivato il coronavirus: il periodo di quarantena, sia per chi è stato impegnato in prima linea nell’emergenza, sia per chi si è trovato a fare i conti con questa nuova realtà, credo abbia fatto riflettere un po’ tutti sul valore delle cose che ci sembravano normali, o addirittura scontate.
Ora, dopo due mesi, stiamo provando di nuovo il piacere delle “piccole cose”, anche se in forma nuova e diversa e, forse sì, ancora un po’strana per certi versi.
A una settimana dal lunedì della “riapertura”, però, i piacentini sembrano unpo’ meno spaesati rispetto ai primissimi giorni post-lockdown.
Le misure di prevenzione che gli esercenti hanno dovuto introdurre per limitare le possibilità di contagio sono ormai state assimilate (che poi servano davvero, o meglio bastino, quello è un altro discorso): “La gente ormai è abituata a igienizzare le mani all’ingresso, a indossare mascherina e guanti o attendere all’esterno qualora fosse stato raggiunto il numero massimo di clienti in negozio – racconta Valentina Venturati della Libreria Feltrinelli in via Cavour - Finora non abbiamo mai avuto problemi a far rispettare le norme, anzi abbiamo trovato i piacentini molto attenti e scrupolosi.”
Valentina Venturati, Libreria Feltrinelli |
Gabriele Celestino di Ottica La Lente ha invece riscontrato “difficoltà nel proporre le misure di sicurezza ad alcuni clienti: a volte vengono percepite quasi come eccessive, ma questo bisogna fare per tutelare sia noi che gli altri”.
Altra questione con cui si stanno scontrando i gestori di alcune attività è la scarsa affluenza: ”Stiamo lavorando molto poco rispetto a prima – dichiara Livia Lin, del Bar Coffee Time di via Cavour - Noi abbiamo riaperto martedì 19 per avere il tempo di riallestire: il mio locale è piccolo, quindi per far rispettare le misure di distanziamento ho quasi metà coperti in meno. La gente ha paura e esce ancora poco, speriamo che la settimana prossima vada meglio. Comunque ho trovato tutti molto attenti nell’applicare le nuove regole.”
Un po’meglio per Matteo Caritatevoli, del negozio Frasi Intime di via Cavour: “Noi abbiamo un genere, la biancheria, che serve sempre, quindi pian piano stiamo ricominciando... Sembra che la gente abbia voglia di tornare a fare compere”.
Lin Pin Je, Bar Coffee Time |
Matteo Caritatevoli e la commessa di Frasi Intime |
È stata felice di rivedere i suoi clienti e spera che “questo momento di iniziale affluenza non sia stato solo un flash” anche Patrizia Solenghi di Romax, altro negozio di intimo in via XX Settembre: "Lunedì è stato molto emozionante, quando è entrato il primo cliente mi sono commossa. Tutto sommato siamo abbastanza contenti, le nuove modalità nel complesso vengono capite, anche se c’è sempre qualcuno più reticente ad attendere fuori o a igienizzare le mani quando gli viene chiesto...”.
I parrucchieri sono tra le attività che in questo momento stanno lavorando di più, come conferma Samuel Milotic di BN1 Concept Store che ha registrato “milleottocento prenotazioni da quando abbiamo riaperto fino a fine giugno”.
Samuel Milotic, BN1 Concept Store |
Susanna Fioruzzi, Arcadia |
Sembra essere un momento propizio anche per il settore dell’arredamento. Susanna Fioruzzi di Arcadia, negozio di articoli per la casa in via San Donnino, conferma che “è stato rivalutato il piacere dell’ambiente domestico. Si ha voglia di vivere la casa e valorizzarla, circondandosi di cose belle. Sfruttati al massimo anche i balconi, che diventano mini palestre o piccole aree verdi piene di fiori o piantine aromatiche in bei vasi, articolo tornato di moda dopo anni”.
Laura Parmeggiani
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